“La Sicilia ad un passo dall’essere territorio Covid free”. La Regione ammette lo sbaglio e va avanti. In mezza giornata, dai conteggi ufficiali, sono spariti 652 positivi. Il report di mercoledì pomeriggio, infatti, parlava di 805 persone che avevano contratto il virus. Ieri sono diventate improvvisamente 153, tra pazienti ospedalizzati e in isolamento domiciliare. Una gran bella differenza. “E’ il risultato – spiega una nota di palazzo d’Orleans – del delicato processo di allineamento dei dati relativi all’emergenza Coronavirus curato dall’osservatorio epidemiologico dell’assessorato della Salute in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione delle Asp. Tale procedura, condotta in maniera analoga anche in altre Regioni del Paese, è stata avviata già nelle scorse settimane per avere un quadro preciso della situazione relativa ai soggetti attualmente positivi”.
“Va ricordato che dall’inizio dell’emergenza, la Sicilia, attenendosi scrupolosamente alle linee guida ministeriali, oltre a trasmettere alla Protezione civile i dati provenienti dai laboratori, dagli ospedali e dai dipartimenti delle Asp, ha caricato i record su una piattaforma informatica predisposta dall’ISS. La procedura, appena ultimata, ha pertanto permesso l’allineamento dei due flussi tenendo conto delle progressive guarigioni cliniche di cittadini che sono stati singolarmente ricontrollati e dei tamponi”, ha comunicato la Regione.
“La differenza riguardava solo gli attuali malati, e non i contagiati dall’inizio dell’epidemia – ha detto al Giornale di Sicilia l’assessore alla Salute, Ruggero Razza -. I dati diffusi hanno costantemente fotografato l’andamento epidemiologico in Sicilia, che oggi risulta essere quasi Covid free. Il gap, semplicemente, è dovuto al numero dei guariti: sono più di quelli che giornalmente ci hanno comunicato alcune Asp”. In serata l’assessore è intervenuto ancora sui social: “Le polemiche di queste ore non possono superare mesi di grande lavoro, senza tregua. Chiedo un po’ di rispetto per gli oltre 3mila malati e quasi 300 deceduti. Dare l’idea che da noi il Coronavirus non sia esistito, oltre ad essere falso è irrispettoso. Ed i professionisti della nostra sanità non lo meritano. Godiamoci, invece, il primato siciliano. O abbiamo dimenticato quando i giornali titolavano sulla Sicilia a minor contagio in Italia?”.
Lupo e Gucciardi (Pd): danno enorme per l’economia dell’Isola
“La notizia dei ‘conti sbagliati’ dei malati Covid, per la quale il governo Musumeci sembra quasi esultare, se da un lato ci conforta poiché il numero di soggetti positivi nell’isola è più basso di quello inizialmente comunicato, dall’altro è assolutamente preoccupante: ma come può il governo Musumeci avere sbagliato a contare i malati? Ci rendiamo conto delle conseguenze determinate da questo calcolo errato? In che mani è la Sicilia?”. Lo dicono il capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo ed il parlamentare regionale Baldo Gucciardi.
“A causa del conteggio sbagliato si è determinato un allarme evidentemente sovradimensionato – aggiungono Lupo e Gucciardi – che ha portato alla paralisi delle attività commerciali con provvedimenti drastici di chiusura che in Sicilia sono andati anche al di là di quelli indicati dal governo nazionale. Ma cosa ancora più grave è che l’intero sistema sanitario regionale è stato ‘tarato’ sull’emergenza Covid più di quanto fosse necessario: questo ha spostato intere strutture e risorse sanitarie sulla cura al Coronavirus, rinviando o congelando gli interventi ‘ordinari’ per patologie anche gravi. Così oggi ci troviamo con malati ‘non-Covid’ che non sono stati curati nel modo adeguato, con esami rinviati, diagnosi tardive, ospedali ‘dedicati’ e non ancora ‘riconvertiti’ con enorme dispendio di fondi pubblici, liste d’attesa ingolfate, e ci vorranno mesi per un ritorno alla normalità”.
“Il presidente Musumeci, che fino ad oggi ha gestito in prima persona l’intera organizzazione dell’emergenza Coronavirus, ha commesso un errore gravissimo che i siciliani stano pagando e pagheranno a caro prezzo – continuano Lupo e Gucciardi – e adesso tenta di nascondere tutto limitandosi a comunicare il numero inferiore di malati, e fingendo di non vedere le conseguenze del suo madornale errore. Questa vicenda non può essere chiusa con un comunicato stampa: Musumeci venga immediatamente in Parlamento, si assuma le sue responsabilità e spieghi cosa è successo e soprattutto cosa si sta facendo per rimediare rapidamente a questo drammatico pasticcio a danno della salute e dell’economia dei siciliani”.
Remuzzi al Corriere: i nuovi positivi non sono contagiosi
Un po’ di ottimismo, nel frattempo, prova a iniettarlo il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche Farmacologiche Mario Negri, intervistato dal Corriere della Sera. Remuzzi si sofferma sulla carica virale dei soggetti attualmente positivi: “Li chiamiamo contagi, ma sono persone positive al tampone. Commentare quei dati che vengono forniti ogni giorno è inutile, perché si tratta di positività che non hanno ricadute nella vita reale. Remuzzi non crede alla necessità di richiudere la Lombardia con il 70-80 per cento dei nuovi contagi concentrati. “Ma per carità. Piuttosto, l’Istituto superiore della Sanità e il governo devono rendersi conto di quanto e come è cambiata la situazione da quel 20 febbraio ormai lontano. E devono comunicare di conseguenza. Altrimenti, si contribuisce, magari in modo involontario, a diffondere paura ingiustificata”. Secondo il medico, infatti, “sono casi di positività con una carica virale molto bassa, non contagiosa”.