La notizia positiva è aver trovato un modo per conferire i rifiuti destinati alla discarica di Siculiana – che non ha ottenuto deroghe da parte del Ministero dell’Ambiente – in altri siti. Quella negativa – parola di Musumeci – che l’emergenza durerà ancora un anno. E, aggiungiamo sommessamente, potrebbe andare oltre se i siciliani non apprenderanno la buona pratica della raccolta differenziata.

E’ una Sicilia che procede a due marce. Bravina a levarsi d’impiccio quando le situazioni precipitano, pessima nel predisporre misure che prevengano la crisi. Ieri, al termine di una conferenza di servizio, la Regione ha predisposto  che quella sessantina di comuni dell’Agrigentino che non riuscivano più a trovare spazio a Siculiana, potranno essere trasferiti a Lentini. Nella nuova ordinanza del governatore, si stabilisce che fino al prossimo 30 novembre si vara il ricorso temporaneo a una speciale gestione dei rifiuti indifferenziati. Si autorizza, fra l’altro, l’esercizio dell’impianto mobile di pre-trattamento di Cava dei Modicani, nel Ragusano, almeno finché non si completerà quello fisso. Dal 1° ottobre però i comuni siciliani si troveranno a poter conferire in discarica solo il 70% dei rifiuti rispetto a dodici mesi prima. Non un grammo in più. Entro il 31 luglio dovranno far sapere alla Regione cosa vogliono fare della parte in eccesso. E lì si giocherà nuovamente a carte scoperte.

Si viaggia sempre sul binario dell’emergenza, finché il treno non deraglia. Dopo aver ribadito – nell’ultima ordinanza – che le percentuali di differenziata nelle città che superano i 100mila abitanti (Palermo, Catania, Messina e Siracusa) si attesta sul 10-11%, Musumeci, allargando le braccia, si è addentrato nella questione: “L’emergenza rifiuti in Sicilia durerà ancora un anno, fino a quando non saranno realizzate le nuove discariche e nuovi impianti. Dobbiamo correre contro il tempo. Non possiamo affrontare una gestione ordinaria – ha concluso il presidente della Regione – Molto è determinato dal basso tasso di raccolta differenziata, gli impianti sono pochi e non riescono a smaltire i rifiuti indifferenziati. Purtroppo dal ministero dell’Ambiente non abbiamo avuto grande disponibilità. Il commissariamento dato due mesi fa non ci dà grandi poteri speciali”.