Nascono in Sicilia i primi ecomusei. Undici strutture in tutta l’Isola, che ottengono il riconoscimento ufficiale grazie a un decreto firmato dal presidente della Regione Nello Musumeci, in qualità di assessore ai Beni culturali. Si tratta di forme museali che mirano a conservare, comunicare e rinnovare l’identità culturale di un piccolo territorio. Un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un’area attraverso un progetto condiviso di tutela, valorizzazione, manutenzione e produzione di cultura di un ambiente omogeneo. Il termine ecomuseo è stato coniato in Francia, nel 1966, per coniugare una concezione e una visione globale della storia, con l’attenzione crescente nei confronti del territorio. Erano gli anni in cui prendeva avvio la politica delle aree protette e gli ecomusei divennero lo strumento per dare risposta all’esigenza di concepire i musei da un punto di vista ecologico, considerando lo sviluppo della vita culturale ed economica di un’area a parco, coinvolgendo le popolazioni delle aree protette.
Gli ecomusei che hanno ottenuto l’approvazione della Regione siciliana, a seguito dell’insediamento di un comitato tecnico-scientifico che ha valutato le istanze pervenute, sono: “Mare memoria viva“ a Palermo e “Madonie” a Castellana Sicula, nel Palermitano; “Grotta del Drago” a Scordia, “Cielo e Terra” ad Acireale, “Riviera dei Ciclopi” ad Acicastello, “Valle del Loddiero” a Militello Val di Catania, in provincia di Catania; “I luoghi del lavoro contadino” a Buscemi-Palazzolo Acreide e “Iblei” a Canicattini Bagni, nel Siracusano; “Cinque Sensi” a Sciacca e “I sentieri della memoria” a Campobello di Licata, in provincia di Agrigento; “Rocca di Cerere Geopark” a Enna. Altri sei, pur non avendo ottenuto la qualifica, inizieranno un percorso di riconoscimento con misure di accompagnamento da parte dell’assessorato ai Beni culturali.
“Finalmente – ha dichiarato il presidente Musumeci – la Sicilia ha i primi ecomusei che arricchiranno l’offerta culturale della Regione, rafforzando la rete dei nostri attrattori turistici e coinvolgendo i territori e le comunità locali. Considero, questo, un passaggio innovativo e importante nella gestione dei beni culturali dell’Isola, per la cui realizzazione abbiamo dovuto superare un immobilismo che perdurava da anni. Prendo impegno che al decreto di riconoscimento farò seguire, in tempi brevi, un provvedimento con il quale assicurerò le prime risorse finanziarie agli 11 ecomusei e misure di accompagnamento alle altre sei strutture museali del territorio che non hanno ancora raggiunto i requisiti minimi previsti dalla legge”.