Le prime forti piogge, capaci di provocare eventi alluvionali lo scorso 19 ottobre, non hanno riequilibrato la situazione degli invasi siciliani. Secondo l’ultimo report dell’autorità di bacino, infatti, si registra un calo del 4,5 per cento rispetto al mese di settembre. Nel totale delle strutture, come riporta un articolo del Giornale di Sicilia, sono stati rilevati poco più di 171 milioni di metri cubi d’acqua rispetto ai quasi 188 milioni contati quattro settimane prima, anche se il volume effettivamente prelevabile – per l’uso domestico e irriguo – ammonta a 55 milioni.
Impietoso il paragone con il 2023, quando i laghi siciliani, al primo novembre, contenevano 325 milioni di metri cubi di risorsa, quasi il doppio rispetto ad oggi (-45%), mentre alla lista dei bacini già a secco da tempo, come Fanaco, Disueri, Ogliastro, Gorgo e Zaffarana, sta per aggiungersi adesso pure l’Ancipa, che rifornisce numerosi Comuni dell’Ennese e che potrebbe esaurirsi prima del 22 dicembre.
Il Movimento per la Difesa dei Territori (MDT) ha rivolto un appello al Presidente Renato Schifani, sollecitando azioni immediate per affrontare la grave crisi idrica dell’invaso che rifornisce numerosi Comuni della provincia di Enna. “Chiediamo che si trovi una soluzione per l’immediato (la riserva per i Comuni Ancipa-dipendenti), una per il prossimo anno (limitare i Comuni serviti dall’Ancipa) e, successivamente, un cambiamento strutturale per il futuro, altrimenti saremo in continua emergenza. È impensabile fare affidamento sulle autobotti per garantire acqua a oltre 30.000 abitanti”. Per alleggerire la pressione sull’invaso, il movimento suggerisce di attivare l’invaso Blufi per la provincia di Caltanissetta. “Se questa soluzione non fosse praticabile si dovrà trovare il modo di far confluire nell’invaso Ancipa acqua proveniente da un diverso sistema acquifero, accelerando tutte le opere programmate, anche mediante strutture emergenziali provvisorie.”