La svolta rappresentata dall’arrivo di Vittorio Nisticò, nel 1954, alla guida del giornale palermitano L’Ora, e l’avvio di un’inchiesta giornalistica sul fenomeno della mafia, è il cuore della serie tv prodotta da Rti, Indiana Production, SquareOne e SND che da mercoledì 19, con un doppio episodio settimanale, va in onda su Sky Atlantic Germania. A scriverla sono stati Ezio Abbate, Claudio Fava e Riccardo Degni. Nisticò è interpretato da Claudio Santamaria, mentre la regia è affidata al trio composto da Piero Messina, Ciro Di Emilio e Stefano Lorenzi. Quest’ultimo, sui social, rilancia la reazione entusiastica della stampa tedesca: “L’Ora – si legge su “Der Tagesspiegel” – non è né intrattenimento moraleggiante né storicizzante e nemmeno analizzante, forse andrebbe descritto come un musical in un teatro d’opera. In modo congeniale, i registi Piero Messina, Ciro D’Emilio e Stefano Lorenzi spaziano tra l’essai e Hollywood, la commedia da camera e il blockbuster, al cinema top e Netflix”.
L’Ora è qualcosa che nel giornalismo italiano non s’era mai visto. Il giornale palermitano infrange un tabù. Racconta i legami occulti tra il potere politico e la malavita organizzata. L’inchiesta vera e propria scatta il 15 ottobre 1958: dopo che i nomi di boss e picciotti finiscono sulla stampa, la risposta di Cosa nostra non si fa attendere: alle 4:52 del 19 ottobre 1958 la storica sede del quotidiano sita in piazzetta Francesco Napoli 5 viene devastata dall’esplosione di una carica di 5 chili di tritolo, che danneggia parte delle rotative. Il 20 ottobre il giornale è di nuovo in edicola con un titolo di testa a nove colonne in caratteri cubitali: “La mafia ci minaccia, l’inchiesta continua”. L’attentato porta la coraggiosa iniziativa editoriale alla ribalta dell’opinione pubblica nazionale.
L’arrivo de L’Ora – Inchiostro contro Piombo, a lungo annunciato in Italia (su Mediaset) è sbarcato in Germania nell’entusiasmo generale. Süddeutsche zeitung parla di “una serie sensazionale che ritrae eventi veri in un mondo molto speciale. In luce seppiata, ma non trasfigurante, con una colonna sonora incredibile. Se volete romanzare la storia, allora per favore fatelo così”.