Per due anni il bullo, il nostro amatissimo bullo è stato quasi sempre in trasferta. Il martedì volteggiava sui palazzi romani, tra Montecitorio e via XX Settembre, e millantava una fitta agenda di incontri con ministri e sottosegretari, con commissioni di merito e commissioni bilaterali. Ovviamente per il bene della Sicilia. Il mercoledì e il giovedì piritolleggiava tra Bruxelles e Strasburgo per definire accordi europei che, manco a dirlo, sarebbero stati strategici per lo sviluppo del Sud, isole comprese. Ieri però, nel corso di una drammatica seduta dell’Assemblea regionale, si è scoperto che “l’impomatato da Grand Hotel”, così lo chiamano nei piani alti della politica, non ha combinato una mazza né a Roma né a Bruxelles né a Strasburgo. Si è scoperto che la Sicilia non ha un euro in cassa e che il bullo ha portato a spasso per due anni solo la sua vanità.