La Regione siciliana si è ridotta in miseria. Complice la gestione finanziaria dissennata dell’ultimo ventennio, Palazzo d’Orleans non ha più un euro da spendere. Lo dimostra il fatto che la Legge di Stabilità – recente ma non recentissima: è stata approvata a maggio – non poggia su risorse regionali. Bensì dell’Europa o, comunque, frutto di un co-finanziamento dello Stato (i famigerati Poc). Per questo non può attingervi senza aver ottenuto prima un nullaosta. I tempi si protraggono e la gente muore di fame. Così è d’obbligo fare affidamento all’amministrazione “creativa”. L’ultima invenzione si chiama ‘Banca della Terra’. Un progetto istituito con legge nel 2014 e presentato ieri in conferenza stampa dal presidente Musumeci e dall’assessore Bandiera.
Dato che la Regione non è nelle condizioni di mettere mano al portafogli, e aiutare i giovani agricoltori, l’unico modo rimasto è fornirgli un appezzamento di terreno incolto. In comodato per vent’anni. Il canone sarà “assolutamente politico, sulla base delle stime che saranno effettuate”, spiega Bandiera. A disposizione della Regione ci sono 432 ettari di terreno, ripartiti fra le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna e Siracusa. Saranno questi i territori “pilota”: i potenziali imprenditori, secondo Musumeci, farebbero bene a “coltivare frumento con le varietà antiche che vanno tanto di moda”. Potranno partecipare al bando i nullatenenti e i ragazzi privi di esperienza nel settore, purché non abbiano compiuto 41 anni alla data di pubblicazione del bando. Agli altri non resta che il divano. O la fame.