Fateci caso: non incontrerete mai un assessore regionale senza macchina, autista e sirena spiegata. E non è tanto un problema di sicurezza: quale minaccia potrebbe mai arrivare al fraternissimo Gaetano Armao, amico di tutti e con tutti, o a quel figurino di Sandro Pappalardo, così a modo da sembrare a tratti persino angelicato? Il gioco – un innocente gioco di potere, sia chiaro – sta tutto in quel lampeggiante che, dal tettuccio delle auto blu, offre al popolo dei siciliani l’illusione che la Regione va di corsa; e che è capace di farsi strada anche lì dove i problemi si accatastano, inesorabili e impietosi. Tutto falso, evidentemente. “La luce taglia le tenebre ma le tenebre non l’afferrano”, si legge nel Vangelo di Giovanni.