Anche Renato Schifani, qualche giorno fa, si è recato al capezzale di Biagio Conte per rendere omaggio al frate laico che lentamente si sta spegnendo. Sia la Regione che il Comune di Palermo hanno promesso un sostegno alla Missione di Conte, la “Speranza e Carità”, che già mesi addietro aveva richiesto un aiuto per pagare le bollette e proseguire nella sua opera al servizio dei più poveri. Schifani si era impegnato a esaudire il desiderio di fratel Biagio. Ma proprio alla vigilia della sua visita in via Decollati, la Regione ha concesso alla Missione un contributo di 30 mila euro, a fronte di una richiesta di gran lunga superiore (468 mila).
Il contributo è stato accordato nell’ambito della cosiddetta Tabella H, che nel tempo è stata falcidiata dalla carenza di liquidità e, soprattutto, da una nuova modalità d’assegnazione, che prevede la partecipazione a un bando da parte di tutti i soggetti interessati (comprese le associazioni che operano nel mondo della solidarietà e del volontariato). Secondo questi nuovi canoni, che azzerano le prebende (spesso) ingiustificate e clientelari concesse negli anni scorsi, tutti i partecipanti saranno premiati… con le briciole. I cinque milioni assegnati a questo giro, infatti, coprono solo l’8 per cento del fabbisogno dichiarato dai richiedenti.
Trentamila euro, inoltre, non basteranno a risolvere la criticità della struttura dove Conte, in tutti in questi anni, ha ospitato gli “ultimi” e dato loro da mangiare. L’assessore alla Famiglia, magari, avrebbe potuto avvertire per tempo Schifani ed evitargli una promessa a vuoto. Anche se è francamente incomprensibile che vengano a mancare soldi per le cause più importanti, mentre si decida di investire in mobilie e fioriere (per 91 mila euro) o per arredare sedi distaccate della Regione nella Capitale (per 140 mila euro). O, come accade da tempo in altri assessorati, per spendere e spandere senza vergogna, alimentando gli sprechi e organizzando passerelle come a Cannes.