Fino all’altro ieri, quando ancora spirava il vento di scirocco, sembrava che l’unico problema per l’Italia e per il resto del mondo fosse Carlo Nordio. Il ministro di Giustizia agitava la bandierina – o lo spettro: fate voi – di due modifiche al codice penale e il dibattito si era subito trasformato in una guerra santa, dentro e fuori il parlamento. Con vampate di sdegno e di furori. Con accuse e sospetti che dividevano i garantisti dai giustizialisti, l’antimafia delle carriere dall’antimafia chiodata. Poi, quando il vento è girato e sullo scirocco si è imposto il maestrale, Nordio è improvvisamente scomparso dagli schermi e nessuno ha parlato più di abuso di ufficio o di concorso esterno in associazione mafiosa. Il dibattito si è spostato sul reddito di cittadinanza. E’ l’Italia, bellezza. Un paese dove i tempi della politica vengono dettati dai talk-show.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
La politica, Nordio e la rosa dei venti
carlo nordioreddito di cittadinanza
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