Di notte, i mosaici della Cappella Palatina splendono di più ed è una meraviglia passeggiare lungo i viali dei Giardini Reali, ammirare i mosaici della Sala Re Ruggero, la Torre Pisana e la Cappella Neogotica che fanno parte del nuovo percorso, inaugurato il 12 agosto. Palazzo Reale si trasforma in una grande sala concerti, in una notte poliedrica di fine settembre dedicata ai beni Unesco, dove di scena sono la storia, l’architettura e la musica. Ed è proprio quest’arte magica, la musica, che unisce etnie e intere generazioni, ad accompagnare i visitatori palermitani e non solo, in un percorso che da Piazza del Parlamento, accedendo dal portone monumentale e passando per il cortile Maqueda, giunge fino ai piani alti per ammirare le ricchezze della Sala dei Vicerè, della Pompeiana, della Sala Cinese e quella di Re Ruggero. Anche i giardini sono immersi in questa grande festa “per un immersione nell’arte, per un respiro storico e culturale davvero interessante”, spiega il direttore generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso. “E la Notte Unesco, come dieci anni a questa parte, è un’occasione per dare il meglio alla città. Speriamo di fare di più per aprire (al più presto) anche le mura punico-romane”, continua.
Nella prima tappa di questo viaggio, che è il cortile Maqueda, la musica classica si alterna con il jazz, la musica etnica con la lirica. Un susseguirsi di suoni, colori ed emozioni che inebriano il Palazzo, non lasciando mai da solo il visitatore. Artisti del calibro di Silviu Dima, primo violino del Teatro Massimo, dei chitarristi Vincenzo e Matteo Mancuso, padre e figlio, uno produttore della musica italiana, l’altro enfant prodige conosciuto oltreoceano. C’è poi il maestro Mascellino, con le sue composizioni originali, accompagnato da Gabriele Palumbo alla batteria e da Marco Spinella al basso. E c’è ancora il pianista Armando Covello, con un diploma al Conservatorio di Palermo, e il compositore Fabio Greco accompagnato dalla cantante lirica persiana Sanam Ighani, con la sua splendida voce. Poi il violinista Domenico Marco, che ha creato gli Archi Ensemble, una formazione che ha dato un contributo importante al nuovo album di Mario Venuti.
Salendo le scale reali si arriva ai piani alti per ammirare i mosaici in oro della Cappella Palatina, le sale e i suoi dipinti, fino alla Sala di Re Ruggero intarsiata d’oro, mosaico e pietra. Uno spazio per tutti. Opere d’arte che il mondo ci invidia, e occasioni per approfondire la storia, la nostra storia, come la mostra “Castrum Superius”, visitabile fino al 10 gennaio. Ancora libri e convegni aperti al pubblico. “Un processo virtuoso tra artisti e questo spazio, che è diventato uno spazio per loro e per tutti”, spiega la Monterosso. E il prossimo appuntamento per rivederci a Palazzo Reale è “Acqua passata”, martedì 1 ottobre alle 19, con una grande installazione a cielo aperto su Piazza del Parlamento, visibile fino al 30 del mese. Una barca approdata a Lampedusa nel 2009 con duecento migranti e il gigantesco Calcio Balilla dell’artista Cesare Inzerillo proveniente dal Museo della Follia. Sagome a grandezza naturale di uomini, donne e bambini che si trovano sul barcone, popolano lo spazio dell’allestimento. “Il gioco, divenuto perverso, di enormi figure contraddistinte da un’unica espressione di indifferenza, di fredda omologazione e di inquietante statica compostezza descrive lo schematismo esasperato di chi, indifferente, si allontana da un’umanità a rischio di estinzione”, spiegano gli organizzatori. “Un evento per commemorare la grande tragedia del 3 ottobre 2013 che vide 360 morti di un’etnia morire a pochi metri dalla costa di Lampedusa. Ma commemoreremo anche le 18 mila vittime (accertate) da allora, sulle coste del Mediterraneo, e lo facciamo attraverso una chiave, la chiave della follia”, conclude la Monterosso.