Che ci fanno 23 dipinti di un ragazzo “speciale” a Palazzolo Acreide, dentro la “Casa Museo” di Antonino Uccello, che racconta da 50 anni la Sicilia contadina degli iblei?
Ci fanno una sfida lanciata dalla curatrice della “Casa” Laura Carracchia e dalla responsabile (della Casa e del Museo Regionale di Palazzo Bellomo) Rita Insolia, che in occasione delle celebrazioni per i 10 lustri della Casa hanno intitolato la manifestazione “Prospettive contemporanee” che già per un museo di civiltà rurale d’antan è già un azzardo.
Ma le vie dell’arte sono tortuose e originali e così la Carracchia che aveva notato su Facebook le opere di questo ventiduenne che vive a Roma – Giorgio Bianca, padre siracusano, madre di Liverpool – ha pensato di mettere assieme la memoria con il presente e il futuro, la tradizione antica con la diversità attuale e proposto di esporre le opere a Palazzolo.
E così dal 26 agosto e fino al 3 settembre sono esposti nei locali della Casa Museo i dipinti e i lavori preparatori (acquerelli e disegni) di questo giovane che racconta il suo mondo con un tratto che attraversa, inconsapevolmente, stili e correnti culturali, dall’impressionismo ai manga giapponesi ai segni alla Basquiat che colpirono i docenti nel colloqui d’ammissione all’Accademia delle Belle Arti di via di Ripetta a Roma.
Giorgio racconta col suo tratto variopinto Siracusa, i personaggi, i colori, i fiori, gli animali, il suo mondo. Ma come sempre per i quadri, come per la musica, il racconto dell’arte è soggettivo. Le opere vanno guardate, assorbite, metabolizzate, digerite, possono piacere o dispiacere, ma parlano a ciascuno e a ciascuno in modo diverso. E Giorgio Bianca la diversità la vive, la racconta, la riempie di colore.