Ricucire lo strappo, stavolta, si è rivelato impossibile. Dopo un lungo tira e molla, Giuseppe Milazzo – l’unico europarlamentare di Forza Italia eletto in Sicilia – ha deciso di lasciare il partito di Berlusconi. O meglio: di Miccichè. L’uomo per cui il commissario azzurro si era esposto a tal punto da litigare con l’altro competitor, Saverio Romano, nell’ultima campagna per Bruxelles, ha sbattuto la porta. Inutile l’ultimo tentativo di riavvicinamento. Milazzo, ex capogruppo di FI all’Ars, che ha abbandonato il seggio nel 2019 per volare al Parlamento europeo (sugli stessi banchi del Cav., fra l’altro) dovrebbe aderire al Gruppo dei Conservatori e Riformisti, di cui già fa parte Fratelli d’Italia. I primi ammiccamenti risalgono ai mesi scorsi, quand’era stato lo stesso Milazzo a proporsi.

L’addio con Forza Italia, stavolta senza toni polemici, è sancito da un messaggio su Facebook: “La mia esperienza in Forza Italia è chiusa… Inizia un nuovo percorso politico. Rispetto chi deciderà di non seguirmi e sono immediatamente disponibile a confrontarmi con chi invece vorrà farlo in questo entusiasmante percorso”. Milazzo, alle ultime Europee, aveva ottenuto 74 mila voti, una manciata più di Romano. Ma che la frattura fosse dietro l’angolo (dopo mesi di mal di pancia) lo dimostra il tentativo di Berlusconi, nei mesi scorsi, di proporre a Micciché un triumvirato per la guida del partito in Sicilia: ne avrebbe fatto parte lo stesso Milazzo, assieme a Renato Schifani. Il blitz è caduto nel vuoto di fronte al rifiuto del presidente dell’Ars. E’ il secondo addio per FI nell’arco di pochi giorni: in settimana è andata Marianna Caronia, deputata regionale e consigliere comunale a Palermo, dopo la decisione del partito di non firmare la mozione di sfiducia contro il sindaco Orlando.

Con la prossima adesione di Milazzo, Fratelli d’Italia passa a due europarlamentari siciliani (l’altro è Stancanelli), raggiungendo la Lega (Donato e Tardino) e il Pd (Bartolo e Chinnici). Il Movimento 5 Stelle, partito anch’esso con due, ha perso Corrao, passato ai Verdi, lungo il tragitto.