E’ incredibile come si affinino e cambino i gusti con gli anni e con le prospettive: metti i pantaloni maschili a vita bassa strizzati sul pube, classico degli Anni Settanta iniziati con Gunther Sachs e finiti con il John Travolta della “Febbre del sabato sera”. Al loro apparire ci facevano orrore, forse per via dell’abbinamento con le scarpe a punta e i capelli lunghi e ricci di chi li portava. Adesso, sempre e forse perché vengono indossati con sandali capresi o mocassini dal tallone abbassato, a mo’ di negligente ciabattina, o forse perché ci ricordano gli anni in cui eravamo davvero giovanissimi, ci piacciono da morire. Li troviamo giovani, sexy, attraenti: attribuiamo insomma loro tutti gli aggettivi della desiderabilità che quarant’anni fa non conoscevamo nemmeno.

Isaia, lo storico marchio partenopeo che ha appena aperto una nuova boutique in via Bocca di Leone, a Roma, ne presenterà a breve una gamma – coloratissima – per l’estate dell’anno prossimo. Gucci ne ha portato in passerella nei giorni scorsi ad Arles, per la collezione Cruise 2029, un modello stampato a fiori e con paillettes trasparenti applicate che, come ormai quasi tutti i suoi capi, verrà indossato indifferentemente da uomini e donne. Per i neofiti del genere (dopotutto i giovanissimi di oggi sono cresciuti con i modelli a cavallo basso dell’hip hop), i pantaloni a zampa d’elefante si definiscono “flares”.