La memoria corta dei nuovi tartufi

Da sinistra, il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il suo contendente: il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando

Se dici “gioco a nascondere” e sei un animo gentile, ti viene in mente Lucio Piccolo e quella sua meravigliosa raccolta di poesie: “Da molti anni sono morti i mandolini e le chitarre, ma stasera girano le serenate…”. Poi pensi però che quel gioco è diventato il nuovo vizietto della politica siciliana e ti cascano le braccia. Avete visto con quanta arte tartufa il guerrigliero Leoluca Orlando si è inabissato pur di non mettere il nasino fuori mentre imperversava la sanguinosa battaglia del Pd, che ufficialmente è il suo partito? Il vizietto sembra avere conquistato pure Nello Musumeci. Il Governatore, ad esempio, ha segnato a dito personaggi e interpreti del crocettismo ma ha dimenticato di citare i dirigenti di quel sistema che lui ha inglobato nel suo governo: da Perillo a Cocina, da Bologna a Bellomo. Ma si sa che i tartufi hanno la memoria corta. Perdonateli.

Giuseppe Sottile :

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