Il Catania, grazie alla vittoria di Potenza, arriverà a giocarsi la promozione in Serie B, passando dai playoff. Il Messina dovrà evitare di sprofondare in D attraverso i playout. Mentre il Trapani, l’unica società ad aver beneficiato del regalino da 300 mila euro da parte della Regione, assisterà alla fase finale del campionato dalla poltrona. I granata del presidente Antonini, reduci da vari cambi in panchina, hanno ceduto 1-0 nell’ultima giornata e sono stati esclusi dalla post-season. Quei trecento mila euro non serviranno a pagarci neanche un’altra trasferta. Eppure è stato l’impegno di Forza Italia, attraverso un emendamento del marsalese capogruppo dell’Ars, Stefano Pellegrino, a procurare al club una bella mancia nell’ultima manovrina estiva votata all’Assemblea regionale. Quella dei contributi dispersi in mille rivoli. Anche nel calcio.

Nell’organigramma della società, peraltro, figurava il figlio del governatore Schifani, in qualità di avvocato. Nessun conflitto d’interessi, a sentire il diretto interessato. Mentre Antonini, imprenditore romano che ha colonizzato da qualche tempo lo sport in città (gli Sharks di basket sono primi in Serie A) ha allontanato dagli spalti un giornalista di La7, reo di fare domande un po’ troppo scomode. Oggi, però, assiste a un fallimento sportivo che non è riuscito a evitare nonostante gli investimenti copiosi.

E nonostante l’aiutino della Regione che è costato anche un esposto alla Procura da parte del deputato regionale di Controcorrente, Ismaele La Vardera. “Conseguimento degli scopi societari”, recitava l’emendamento di Pellegrino. “In una Regione in cui mancano le infrastrutture, le dighe cadono in pezzi, gli ospedali al collasso, è normale affidare 300 mila euro ad una società privata?”, s’è chiesto La Vardera. Peccato rimanga l’unica voce isolata in una Regione che ha fatto il callo a tutto, anche a queste cadute di stile. Fossero servite a ottenere la promozione almeno…