Il presidente della Regione, Renato Schifani, è alle prese con due questioni cruciali: la gestione dei fondi europei e la nomina del nuovo dirigente al dipartimento Istruzione, dopo il rapido ritiro di Carmelo Ricciardo (proposto dall’assessore Turano) per problemi giudiziari. La spesa dei fondi comunitari è un capitolo preoccupante, con progetti conclusi ben al di sotto delle aspettative. Oggi è prevista una riunione tra assessori e dirigenti per accelerare l’utilizzo delle risorse disponibili.
Dal 2000 a oggi, la Sicilia ha ricevuto oltre 45 miliardi di euro dai fondi per la coesione, ma meno di un quarto dei progetti finanziati è stato portato a termine, segnalando gravi ritardi nella realizzazione delle iniziative programmate. Anche nel nuovo ciclo di programmazione FESR 2021-2027 la situazione non appare migliore: nonostante la scadenza del piano non sia imminente, solo l’11% dei progetti è stato completato. Questi dati mettono in evidenza un problema strutturale nella gestione delle risorse comunitarie, con il concreto rischio di perdere fondi non spesi nei tempi previsti. Per questo motivo, il governo regionale è ora chiamato a un’accelerazione per evitare di lasciare inutilizzati finanziamenti fondamentali per lo sviluppo dell’isola.
Ricciardo avrebbe dovuto occuparsi anche di questo, ma le incombenze del dipartimento Istruzione passeranno di mano. Per la nomina all’Istruzione, la scelta avverrà in giunta tra 54 candidati, molti già collocati altrove o esclusi in precedenza. La decisione, come si legge su Repubblica, sarà politica e spetta alla Lega. Tra i favoriti ci sono Pietro Sciortino, vicino al segretario regionale del partito Nino Germanà, e Salvo Iacono, attualmente all’Ispettorato del lavoro di Agrigento. Intanto, l’amministrazione regionale si prepara a rivedere anche altre nomine strategiche, come quelle dell’assessorato Acque, rifiuti ed Energia, con Arturo Vallone e Calogero Burgio in bilico.