Presentato in conferenza stampa, dall’Ars, il ddl su accoglienza e inclusione, frutto di un intenso lavoro coordinato dalla rete “L’isola che c’è” ed a cui hanno preso parte numerosi deputati di diversi partiti dell’Assemblea Regionale Siciliana. In collegamento erano presenti i deputati regionali Nuccio di Paola, Stefano Pellegrino, Claudio Fava, Giuseppe Lupo, Margherita La Rocca Ruvolo e Sergio Tancredi, oltre al presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, e al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
Il ddl, che inizia il cammino nella Prima commissione legislativa dell’Ars, ha visto un’ampia e trasversale convergenza dei partiti che hanno ravvisato la necessità per la nostra Isola, vocata da sempre all’accoglienza (non solo per motivi geografici), di dotarsi di una legge che vada a colmare un vuoto normativo, ingiustificabile, specie alla luce dell’attuale momento storico, che la Sicilia vive come terra di frontiera geografica e socioeconomica. “Questo disegno di legge – dice il deputato regionale del M5S Nuccio Di Paola, primo firmatario – nasce da un incontro che ha avviato un percorso di condivisione tra diverse realtà, diversi mondi che hanno imparato a conoscersi, a dialogare. Un percorso che, senza personalismi e nel rispetto reciproco, anteponendo il noi all’io, è riuscito a concretizzare il disegno di legge che va a dotare la Sicilia, al pari delle altre regioni, di una legge regionale sull’accoglienza e l’inclusione”.
“In una regione da sempre votata all’accoglienza e crocevia di migrazioni manca, paradossalmente, una legge sui temi dell’inclusione. Un vuoto normativo che abbiamo il dovere di colmare”, ha spiegato il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo. “Il testo che stiamo esaminando è frutto dell’esperienza delle associazioni che vivono quotidianamente le difficoltà dell’integrazione. Chiederò che il testo arrivi all’esame dell’aula nel più breve tempo possibile – conclude il capogruppo Pd – per dare alla Sicilia la possibilità di gestire nel migliore dei modi il fenomeno migratorio”.
L’iniziativa è stata condivisa dal presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. Un sostegno che non sembra casuale. Proprio nelle ore in cui la Lega di Salvini prova a fare da traino a una federazione con Forza Italia, spingendo per la formazione di gruppi unici alla Camera e Senato, dalla Sicilia – e in questo caso dal commissario regionale del partito di maggioranza relativa – arriva un impegno, tematico ma anche politico, che va in direzione opposta. Muovendo verso l’inclusione, l’accoglienza. E non, come auspicato dal Carrocco, verso il controllo (rigoroso) delle frontiere. Non è detto che le due cose non possano procedere di pari passo. Rappresentano, tuttavia, la cartina di tornasole delle priorità. Di vedute (e filosofie) difficilmente ricomponibili. Federazione o meno.