L’Iran ha lanciato l’operazione ‘Soleimani Martire’ sferrando un attacco missilistico in Iraq contro due basi che ospitano le truppe americane e quelle della coalizione, tra cui militari italiani. Una pioggia di cruise e di missili balistici a corto raggio è partita dal territorio iraniano e si è abbattuta contro la base di al-Asad e contro quella di Erbil, come prima rappresaglia per l’uccisione del generale Qassem Soleimani da parte degli Usa. “Grandi perdite sono state inflitte a numerosi droni, elicotteri e equipaggiamento militare nella base” di al-Asad. Secondo la Guardia Rivoluzionaria almeno 15 missili hanno colpito basi statunitensi, e nessuno è stato intercettato dall’esercito americano. “Circa 104 obiettivi degli Stati Uniti e dei suoi alleati locali sono sono osservazione da parte dell’Iran, e se commetteranno un errore, siamo pronti ad attaccarli”, spiega una fonte della Guardia Rivoluzionaria alla tv di Stato. Secondo cui il primo bilancio sarebbe di 80 morti.
Ma arriva la smentita del presidente Usa: “Nessun americano è rimasto ferito, solo piccoli danni ma i nostri soldati sono rimasti incolumi”, ha detto Donald Trump. “Finché sarò presidente l’Iran non avrà mai l’arma nucleare”, ha aggiunto Trump parlando alla nazione americana dopo l’attacco dell’Iran alle sue basi in Iraq.
Nessun soldato iracheno è stato colpito nell’attacco iraniano contro le due basi americane: lo ha reso noto l’esercito iracheno affermando che sono stati lanciati 22 missili. Il personale del contingente militare italiano ad Erbil si è radunato in un’area di sicurezza – secondo quanto appreso dall’ANSA – e gli uomini si sarebbero rifugiati in appositi bunker. Risultano tutti illesi.