Abbiate pietà di noi, di noi clienti di Unicredit arruolati quando il capo della banca era Alessandro Profumo e tutto sfavillava di oro, incenso e mirra. Provate a entrare ora, in questo triste 2019, in una agenzia o in una filiale. Se siete a Palermo, provate a mettere piede in via Sciuti dove un tempo c’erano due casse per il pubblico, funzionari di alta professionalità e di ineccepibile cortesia, direttori sempre disponibili. Oggi la filiale di via Sciuti ha assorbito quella di via Principe di Paternò. E’ raddoppiata la clientela ma in cambio i servizi si sono dimezzati. C’è una sola cassa e tutto intorno una folla di persone, soprattutto anziane, che per ritirare un blocchetto di assegni devono fare una fila minimo di un’ora. E guai a chiedere spiegazioni alla sedicente direttrice. Perché la risposta è a dir poco raggelante: ringraziate Iddio che ci lasciano ancora una cassa, fra poco ci toglieranno pure quella. E’ la crisi, bellezza! E anche la decadenza. Della buona educazione, in primo luogo.
Civis
in La lettera scarlatta
La gentilezza perduta della banca Unicredit
unicredit
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