Lo chiameremo “Gruppo Balilla” non solo per ricordare lui, l’inventore di SeeSicily, il disastro che è costato alla Regione oltre venti milioni di euro; ma anche per una civettuola assonanza con il “Gruppo Barilla”, quello della pasta e del Mulino Bianco. Lo chiameremo così perché la confraternita non comprende più solo il boss e i gregari della corrente turistica di Fratelli d’Italia. La comitiva si è allargata e comprende – oltre ai complici del precedente governo – anche i fiancheggiatori che hanno reso e continuano a rendere al Balilla grandi servizi. C’è il tombale silenzio sullo scandalo imposto dal governatore Schifani; c’è l’ostinato rifiuto di un dibattito da parte del presidente dell’Ars, Galvagno; e c’è la devozione delle anime belle, dei puri e duri che un tempo inorridivano davanti al malaffare e ora lo accettano, lo coprono, gli lisciano il pelo.