La direzione sanitaria del Civico di Palermo, soffiata al fedelissimo Gaetano Buccheri, è l’ultima prova dei rapporti turbolenti fra Edy Tamajo e Renato Schifani. Il presidente della Regione, che dice di non essersi interessato delle nomine di Asp e ospedali, in realtà ha messo un altro paletto fra sé e l’astro nascente di Forza Italia. Dettato – secondo un retroscena di Repubblica – da un audio attribuito allo stesso Tamajo, in cui l’assessore alle Attività Produttive “ai suoi avrebbe dato rassicurazioni di poter correre per la presidenza della Regione nel 2027, ritenendo improbabile un bis per il governatore in sella”. Il messaggio avrebbe irritato Schifani, che s’è immediatamente vendicato sulla scelta dei direttori della sanità. Tamajo, assieme all’altro deputato palermitano di Forza Italia, Gaspare Vitrano, esce dimezzato dall’ultimissimo valzer (nonostante sia riuscito a ottenere la direzione sanitaria dell’azienda Cervello-Villa Sofia). Dopo lo strappo sull’autonomia differenziata, a cui Tamajo aveva cercato di rimediare pubblicato una foto con il governatore sui social, servirà ben altro per spegnere i rancori a lunga conservazione di Renato.
L’altra vittima di Schifani è invece Raffaele Lombardo. Il leader autonomista è riuscito uno strapuntino solo ad Agrigento, mentre è rimasto fuori dalle poltrone apicali. Colpa del suo avvicinamento a Gianfranco Micciché, nuovo esponente del gruppo parlamentare del Mpa, e delle sue posizioni critiche sulla gestione della sanità siciliana. Lombardo, peraltro, sarebbe in attesa del secondo assessore, dato che all’Ars ha già guadagnato un paio di parlamentari (c’è anche l’ex deluchiano Balsamo) rispetto al periodo della campagna elettorale. Aspetta e spera.