La delibera n.338 dell’11 agosto è stata oscurata perché la revoca dell’incarico riguarda una persona attualmente indagata dalla procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta sui dati falsi Covid: si tratta di Maria Letizia Di Liberti, ex dirigente del Dasoe. Lo apprende Palermo Today, pur in assenza di conferme da parte della Regione. La necessità di oscurare tutti i dati è legata al fatto di non rendere visibili gli estremi dell’inchiesta giudiziaria che ha travolto, nel pieno della pandemia, l’assessorato alla Salute. I destinatari delle misure cautelari erano stati Maria Letizia Di Liberti, Salvatore Cusimano, dipendente dell’assessorato all’Industria, ed Emilio Madonia, dipendente della società privata che si occupa della gestione del flusso dei dati sul Covid. Secondo l’accusa, passata dalla Procura di Trapani a quella di Palermo, gli indagati avrebbero “corretto” i dati delle rilevazioni giornaliere.
Dopo l’interrogatorio di metà aprile il gip ha rimesso in libertà i tre indagati e, accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Sergio Demontis, ha deciso di applicare solo alla Di Liberti la misura della sospensione dal servizio per un anno. L’incarico, dopo un periodo di reggenza da parte di Mario La rocca (capo dipartimento della Pianificazione strategica) è stato assegnato qualche settimana fa a un esterno: si tratta di Francesco Bevere, in passato direttore generale al ministero della Salute e all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.