Non c’è altra via d’uscita dalla pandemia, e dall’incubo delle varianti, se non i vaccini. Per questo Musumeci, utilizzando i poteri derogatori concessi dall’emergenza, ha deciso di intervenire con un’ordinanza allo scopo di dare un’accelerazione alla campagna. Negli ultimi giorni, grazie all’iniziativa degli Open Days, le somministrazioni sono leggermente aumentate, ma su molti fronti rimaniamo fanalino di coda: dai docenti, che per buona parte (il 43,8%) non ha ancora ricevuto la prima dose, passando per gli over 60 e i soggetti fragili.
Su questi numeri, però, la Regione non concorda. In una nota di palazzo d’Orleans, infatti, si legge che “quasi il 79 per cento dei docenti siciliani ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid. È il dato rilevato dalla struttura di monitoraggio della campagna vaccinale della Regione Siciliana che scaturisce dal censimento di tutti coloro i quali si sono sottoposti al vaccino dichiarando, al momento della compilazione della modulistica, di essere insegnanti o operatori scolastici. La platea di chi lavora nelle scuole statali (docenti e non docenti) e nelle università in Sicilia ammonta a 129.640 persone, delle quali 102 mila hanno ricevuto almeno una dose dall’inizio della campagna vaccinale, pari al 78,6%”.
Anche Musumeci aveva avuto da ridire: “C’è stata una diffidenza umanamente comprensibile rispetto al vaccino AstraZeneca inizialmente somministrato proprio alla categoria del personale scolastico. Ma crediamo si debba superarla e con il mio assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla, abbiamo immaginato di presidiare ogni istituto scolastico con delle unità operative mobili – ha spiegato – che individueranno, con il coinvolgimento dei dirigenti, chi ancora non ha ritenuto di vaccinarsi. Una riluttanza, voglio dirlo, che considero ingiustificata e ingiustificabile, visto il contatto che l’attività scolastica impone. Io penso che chi ha contatti con gli alunni dovrebbe essere vaccinato per poter lavorare”, ha detto il presidente della Regione. Il Ministro Bianchi, da par suo, smorza la questione: “Allo stato attuale non c’è nessuna ipotesi di obbligo. Non abbiamo in mente di farlo, però c’è un fortissimo appello alla solidarietà collettiva. Facciamo oggi un appello perché tutti si possano vaccinare proprio nel senso di una solidarietà collettiva”.
Quella del governatore è una presa di posizione netta, assai prossima all’imposizione. Anche se Musumeci ci gira intorno: “Alcuni dei provvedimenti che ho disposto sono innovativi perché riteniamo di dover maggiormente coinvolgere gli operatori turistici – che finalmente hanno ripreso a lavorare a pieno ritmo – perché proprio nei luoghi di vacanza ci si possa vaccinare, anche realizzando drive-in i cui costi saranno sostenuti dal Sistema sanitario regionale. Faccio appello poi ai datori di lavoro: ci sostengano nella ricognizione di quanti ancora non hanno ricevuto il siero antiCovid”.
La novità sostanziale è un censimento dettagliato e riguarda tutti i dipendenti che hanno contatto con il ‘pubblico’ (ipotesi contestata da Francesca Donato, europarlamentare della Lega). Le aziende sanitarie provinciali eseguiranno una ricognizione completa e aggiornata di tutti i dipendenti pubblici, del personale preposto ai servizi di pubblica utilità e ai servizi essenziali, degli autotrasportatori, del personale delle imprese della filiera agroalimentare e sanitaria, degli equipaggi dei mezzi di trasporto allo scopo di “censire chi non è ancora stato sottoposto a vaccinazione e invitarlo formalmente a provvedere. In caso di indisponibilità o di rifiuto – si legge in una nota della Regione – il datore di lavoro dovrà, nei modi e termini previsti dai contratti collettivi, riassegnare il dipendente ad altro ruolo, che non implichi il contatto diretto con l’utenza”. Lo spettro di finire demansionati potrebbe convincere i più riottosi a fare un passo avanti. Nella stessa direzione stanno agendo, d’altronde, le Asp nei confronti del personale sanitario che ha scelto – appositamente – di rifuggire dal vaccino.
L’ultima iniziativa della Regione, però, travalica la morale e va calata nell’attualità. “Siamo impegnati senza sosta – ha detto Musumeci – perché l’obiettivo della “immunità di gregge” sia raggiunto al più presto. Vaccinarsi non significa soltanto proteggere se stessi ma avere anche rispetto e senso di responsabilità verso gli altri”. Al netto del censimento, sono tante le iniziative adottate con l’ultima ordinanza.
Vaccinazioni nei luoghi turistici e della movida:
L’ordinanza introduce importanti novità che consentono ai cittadini di essere vaccinati anche nei luoghi turistici e della movida. Le Asp, infatti, accanto agli interventi per il miglioramento funzionale delle Guardie mediche turistiche, con apposito avviso pubblico daranno la possibilità agli operatori turistici di sottoscrivere una convenzione per realizzare punti vaccinali all’interno della propria struttura ricettiva, anche in modalità drive in. Il termine è previsto per il 5 settembre e le spese saranno a carico del sistema sanitario regionale. In più, nelle località turistiche sarà avviata una campagna speciale di vaccinazione a favore del personale della grande e media distribuzione (centri commerciali e supermercati).
Potenziamento dei punti vaccinali comunali:
Le aziende sanitarie, inoltre, potenzieranno i presidi vaccinali nei Comuni, in particolare in quelli che hanno fatto registrare una minore adesione, attraverso la riassegnazione del personale già aderente all’attività vaccinale (medici delle Usca in sovrannumero, medici di medicina generale, odontoiatri, farmacisti, biologi, ecc) presso strutture mobili o presidi territoriali già esistenti.
Vaccinazioni sul posto di lavoro:
Attraverso l’accordo tra le Asp e l’Associazione italiana ospedalità privata, o attraverso appositi accordi con le organizzazioni datoriali rappresentative, sarà possibile, su richiesta, essere sottoposti a vaccino direttamente sul posto di lavoro.
Tampone obbligatorio per chi arriva da Spagna e Portogallo:
Viene esteso, infine, l’obbligo di tampone a chi arriva dalla Spagna o dal Portogallo, o a coloro che nei 14 giorni precedenti vi hanno soggiornato o transitato. Si tratta, al momento, degli unici due Paesi europei per i quali in Sicilia è prevista questa misura di sicurezza.
Oltre alle misure contenute nell’ultimo provvedimento di Musumeci, è stata prorogata fino al 20 luglio la possibilità di aderire alla campagna vaccinale (con Pfizer e Moderna) senza prenotazione. Open Days per tutti, dai dodici anni in su. Sperando che basterà.