Come volevasi dimostrare, anche nel 2023 muoversi sotto le feste è un bagno di sangue. E’ questo l’unico, incontrovertibile risultato raggiunto dalla Regione siciliana dopo mesi trascorsi a parlare di caro-voli. Anzi, il costo per residenti e turisti è aumentato di circa il 40% rispetto al Natale di un anno fa (si parla di 400-500 euro per andare e tornare da Roma o Milano). E, tutto ciò, nonostante: la denuncia di presunti cartelli all’Antitrust (che ha aperto ieri un’istruttoria); la nascita di osservatori per monitorare il traffico aereo; le sfuriate contro Ryanair; l’introduzione del terzo vettore (Aeroitalia) nei collegamenti per Catania, Comiso e Palermo; l’indizione di un Avviso esplorativo per raccogliere la disponibilità delle compagnie ad applicare una scontistica fino al 50 per cento per i residenti.
Non è servito a nulla riempirsi la bocca di buoni propositi o di annunci facili. Né è stato utile, finora, invocare l’aiuto dei massimi sistemi: il governo nazionale, tramite l’interessamento del ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, è riuscito ad ottenere a stento l’apertura di un’indagine da parte dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, non a calmierare i prezzi imposti dalle compagnie (si parlava di fissare un limite del 200% rispetto alla tariffa media, proposta stralciata dal Dl Asset per non andare allo scontro con l’UE). Da un anno assistiamo a una messinscena. E anche le dichiarazioni di ieri si inseriscono nel solco delle precedenti.
La notizia è che l’Antitrust ha aperto un’indagine conoscitiva “sugli algoritmi in uso nel settore”. Perché, udite udite, si sarebbe accorta che le rotte verso la Sicilia e la Sardegna sono investite da rincari vertiginosi “in periodi di picco della domanda, tipicamente in concomitanza con le ferie estive e le festività natalizie”. Il Garante ha capito quello che i siciliani sapevano già da tempo. E quello che la Regione aveva denunciato l’anno scorso. Schifani, però, ha dissimulato una strana soddisfazione: “È la conferma – ha detto il governatore – che le nostre battaglie in difesa dei viaggiatori contro le distorsioni del sistema di determinazione dei prezzi sono fondate e giustificate dall’abnorme e intollerabile ripetersi del caro-biglietti anche in occasione delle prossime festività di fine anno”.
Anziché esultare dovrebbe arrabbiarsi, ma sul serio, per non essere riuscito a ottenere da Palazzo Chigi i fondi richiesti (10 milioni sono briciole) per ovviare ai disagi derivanti dall’insularità, come dice la Costituzione. Invece si fa finta che l’unica vera mossa sia contrastare la lobby dei voli. “Grazie alla nuova legge, fortemente voluta dal ministro Urso, che conferisce maggiori poteri di indagine all’Antitrust, si potrà finalmente fare chiarezza – ha aggiunto Schifani – su un meccanismo che reputo penalizzante per i siciliani e per quanti vogliano raggiungere la nostra Isola e, soprattutto, sarà possibile imporre alle compagnie comportamenti più corretti”. Macché. A quanto pare la lobby ancora una volta riuscirà a farla franca. Secondo alcuni addetti ai lavori consultati dal Corriere della Sera, le conseguenze pratiche di questa indagine, che peraltro durerà fino alla fine del 2024, sono “molto limitate, se non nulle”: difficilmente l’autorità italiana otterrà molte informazioni dal momento che spesso si tratta di “segreti industriali” tutelati dalle norme internazionali.
Il tira e molla proseguirà fino a dicembre, poi scemerà in primavera per ripresentarsi a Pasqua. Quando si spera che, intanto, siano operativi gli sconti promossi dalla Regione – che ha investito 27,5 milioni del proprio bilancio – per connettere i siciliani agli aeroporti di Milano e Roma. Le agevolazioni – si parla di una sforbiciata del 50 per cento per studenti, cittadini con Isee sotto i 9360 euro o con il 67% di invalidità, e del 25 per gli altri residenti – dovrebbero partire dal primo dicembre ed essere valide per tredici mesi. La Regione ha emanato un Avviso esplorativo, nella speranza che possano aderire le 3-4 compagnie operanti sui maggiori aeroporti (da Malpensa a Fiumicino). Al momento hanno dato la propria disponibilità Ita Airways (l’ex Alitalia) e Aeroitalia, cioè il vettore introdotto in Sicilia dal presidente Schifani per fare concorrenza ai “diavoli” di Ita e Ryanair.
Ma nel frattempo, come ci si sposta? Il “miracolo nella 34.ma strada” porta proprio la firma di Aeroitalia, che per il periodo di maggiore afflusso ha aggiunto delle rotazioni ai voli da Catania, Comiso e Palermo. Nello scalo ibleo, che gode di regimi di traffico ancora troppo bassi, questo aiutino si traduce in: 4 voli in più da Bologna e Bergamo (21 e 23 dicembre, 4 e 6 gennaio) e un paio da Fiumicino (il 23). Non si sfiora la vicenda dei prezzi – carissimi anche con questo vettore, specie se aggiungi un trolley – eppure per Schifani è “una bella notizia che si aggiunge alla disponibilità già manifestatami dal vettore aereo ad aderire all’avviso della Regione per l’applicazione automatica dello sconto sui biglietti per i residenti”.
Quella dei voli aggiuntivi è un’evoluzione raffinata (ma più costosa) rispetto ai viaggi della speranza che Musumeci organizzò coi pullman sgangherati dell’AST per andare a recuperare i fuorisede nelle varie città d’Italia, alla vigilia di un altro Natale. Ma come si farà a tradurre tutto ciò in un salto di qualità per la mobilità dei siciliani? E soprattutto: quando si potranno vedere i risultati di questo impegno/litania del governo? Non crederete mica che gli sconti proposti dalla Regione – che copriranno 13 mesi – possano risolvere il problema alla radice… Tutt’altro: le compagnie si sentiranno libere di aumentare il costo del biglietto (eventualità che non viene preclusa in alcun modo dall’Avviso), tanto c’è già chi rimborsa la differenza. Mamma Regione. E i siciliani? Beh, potrebbero accontentarsi di sganciare venti o trenta euro in meno, e tanto basterà per convincerli di aver risparmiato.
E’ come un cane che si morde la coda, ma secondo qualche malpensante potrebbe diventare anche altro: cioè il tentativo di ristorare una compagnia aerea, Aeroitalia, che in questo anno di rodaggio ha viaggiato a metà del carico e che, in nome di una vecchia promessa al presidente Schifani, avrebbe dovuto contenere i costi dei voli per garantire spostamenti a cifre dignitose. Ebbene, se avessero mantenuto la promessa, quelli di Aeroitalia non avrebbero nemmeno dovuto partecipare al bando della Regione, perché le tariffe sarebbero “calmierate” in partenza. All’esito della manifestazione d’interesse, il 21 novembre, tutto apparirà più chiaro. Intanto Schifani incassa anche la disponibilità di ITA che “nel frattempo – come si legge da una nota della presidenza – ha già avviato le procedure per l’adeguamento del sistema informatico per le prenotazioni”. “Un’altra bella notizia per i siciliani”, ha commentato Schifani. Quella di ieri è stata proprio una giornata trionfale.