Si chiama Nunzia Catalfo, ed è un’attivista della prima ora del Movimento 5 Stelle, il nuovo Ministro per il Lavoro e le Politiche sociali. Prende il posto di Luigi Di Maio, passato alla Farnesina, ed è la terza rappresentante siciliana, quella che non t’aspetti, nel governo Conte-bis. La Catalfo, di Catania, classe ’67, fa politica dal 2008 per vocazione, come scrive sul blog delle Stelle: “Sono attivista del MoVimento 5 Stelle per portare avanti una nuova visione del mercato del lavoro più aderente alle esigenze di imprese e cittadini. Dal 2012 – sostiene la Catalfo – è nata la mia idea del Reddito di Cittadinanza che inserisco nella mia lettera di intenti consegnata al MoVimento per le elezioni Politiche del 2013”. Viene eletta al Senato nello stesso anno e deposita così la sua proposta di legge, che il Movimento 5 Stelle traduce in provvedimento “reale” nell’arco di questa legislatura.
La sua nomina da Ministro (sette donne e quattordici uomini) è un chiaro segnale di continuità da parte di Giuseppe Conte, che non ha alcuna voglia di modificare alcuni dei provvedimenti del governo gialloverde. La Catalfo, presidente della Commissione Lavoro a Palazzo Madama, sta studiando nel dettaglio anche la proposta sul salario minimo orario, che Di Maio e il Movimento avevano già spolverato nei mesi scorsi. Un’equa riforma del lavoro, secondo Nunzia, deve basarsi sul giusto equilibrio di flessibilità e sicurezza. Una ministra del Mezzogiorno, in quella casella, potrà capire meglio di molti altri la fame di occupazione delle regioni del Sud, e soprattutto della Sicilia. Cataldo nasce come formatore e selezionatore del personale.