Passa il rinnovo dei Forestali all’Ars (la stagione anti-incendio viene prorogata fino al 15 ottobre, con un aumento delle giornate di lavoro), ma la maggioranza latita. Ed è stata necessaria la presenza a Sala d’Ercole del presidente Musumeci, oltre che delle opposizioni (che hanno garantito il numero legale) per mandare in porto la prima norma dopo mesi d’astinenza. A riassumere la vicenda è la nota di Anthony Barbagallo, segretario del Pd: “Maggioranza a supporto del governo Musumeci non pervenuta. Il ddl sui forestali passa all’Ars grazie al voto favorevole del Partito Democratico. Ancora una volta, in modo plastico, in aula la maggioranza è latitante. Così non si governa la Sicilia”. “Si tratta di una norma – prosegue Barbagallo – che prevede garanzie importanti in favore dei lavoratori, come gli adeguamenti contrattuali e il rinvio del termine di rendicontazione delle somme che riguardano il comparto. A fronte di ciò il testo è stato approvato con 38 voti, grazie alla nutrita presenza dei deputati dell’opposizione mentre – conclude – il centrodestra è non pervenuto a sala d’Ercole”.

La norma sulla forestazione prevede il prolungamento delle giornate di lavoro per una spesa di 1,5 milioni di euro.  Esulta, nonostante i blackout della maggioranza, anche la deputata di Forza Italia (ex Pd) Luisa Lantieri: “Abbiamo ottenuto un importante risultato. Grazie a tali risorse, si potrà garantire il prolungamento delle giornate di lavoro necessarie al completamento della campagna antincendio, avviata lo scorso 3 giugno e che si concluderà il prossimo 15 ottobre. Dalla norma approvata, saranno più tutelati anche gli Enti Parco, nell’ordine delle controversie sorte dinanzi il giudice del lavoro – con relativi esborsi finanziari – per quanto concerne l’applicazione del regolamento di organizzazione degli Enti medesimi”.

Dopo l’approvazione della Legge sui forestali, la seduta è stata sospesa per l’assenza del numero legale. Così l’aula ha dovuto rinunciare (momentaneamente) all’approvazione di un paio di norme contabili – tra cui il rendiconto 2019 – che avevano come relatore Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio: “La maggioranza, evidentemente ancora in vacanza, manda a gambe all’aria i piani del governo, che non riesce a trovare nemmeno il numero legale per farsi approvare il rendiconto 2019. È l’ennesimo brutto capitombolo di un esecutivo sempre più sfilacciato che ormai può solo navigare a vista”. Lo affermano i deputati del M5S e del Pd, dopo la prima votazione in un’aula e dopo che in mattinata quasi tutte le commissioni hanno fatto registrare tantissime assenze. “Ormai – dicono i deputati – se qualche norma in questo scorcio di legislatura va in porto, lo si deve solo al grande senso di responsabilità delle opposizioni”

Della maggioranza quasi nessuno interviene. Tranne Orazio Ragusa, esponente della Lega, che in aula svela gli altarini: “In Sicilia molti Comuni sono al voto, se qualche collega era impegnato altrove, avrà avuto le sue ragioni”. Amen.