Karol, nuovo re della sanità

L'avvocato cassazionista Marco Zummo è il presidente del gruppo Karol. Il logo dell'azienda si ispira a Giovanni Paolo II

In appena sei anni, a Palermo, è nato il nuovo impero della sanità privata. Centri per anziani, ospedali, strutture pediatriche, cliniche specializzate, laboratori analisi: non c’è un solo settore in cui l’avvocato cassazionista Marco Zummo non abbia le mani in pasta. La sua Karol Spa – una società per azioni costituita nel dicembre 2011, che si ispira alla carità cristiana di Papa Wojtyla (rappresentato anche nel logo) – è l’unica azienda di Palermo ad aver partecipato al bando dell’assessorato regionale alla Sanità, diretto da Ruggero Razza, che permetteva anche ai laboratori analisi privati di poter fare i tamponi e individuare i “positivi” al SARS CoV-2. “La corsa al tampone è reale, anche a Palermo, soprattutto in questa ultima settimana”, ha confessato a Repubblica Luigi Zummo, fratello di Marco. E’ l’amministratore unico di Karol Lab, una delle cinque branche in cui è suddivisa l’azienda di famiglia.

Grazie alla nuova macchina acquistata di recente, il gruppo Karol riesce a processare circa 500 tamponi in un’ora e mezza. Nei due laboratori di Via La Farina e Corso dei Mille giungono una marea di prenotazioni per effettuare il test: l’attesa è snella, si paga meno (50 euro rispetto ai 52,50 dell’ospedale Buccheri La Ferla, ossia la struttura pubblica che realizza i tamponi anche senza sintomi) e si può fare praticamente ogni giorno, dal lunedì al venerdì. Anche i risultati arrivano prima e questo è un ottimo incentivo per i ragazzi che tornano in Italia, e in Sicilia, dal viaggio di maturità. Molti prenotano il test dalla Grecia o dalla Spagna, dove si sono recati in vacanza: non hanno voglia di fare la quarantena nemmeno per un giorno. E Karol esaudisce i desideri di tutti.

Il colosso della sanità privata, come detto, si occupa di un mucchio di cose. La sua prima esperienza risale al 2014, a Villabate, in provincia di Palermo, dove si trova la Karol Rsa (Residenza Sanitaria Assistita), che mette a disposizione 44 posti letto, nonché un’area di servizi socio-sanitari per l’utenza esterna (tra cui un centro diurno per Alzheimer). E’ l’unica struttura del territorio specializzata nell’assistenza  dei soggetti portatori di demenze cronico-degenerative, in particolar modo i malati di Alzheimer. Il ventaglio dei servizi del gruppo Karol si amplia nel 2016, quando acquisisce la storica struttura psichiatrica di via San Lorenzo Colli, a Palermo: oggi si chiama Karol Cta (Comunità Terapeutica Assistita). L’obiettivo è restituire le persone fragili alla società, magari al mondo del lavoro, al termine di un percorso di riabilitazione.

Non è tutto. Oggi la Karol Spa controlla l’ex Casa di Cura Cosentino. E’ il grande ospedale dell’azienda, specializzato in ortopedia e traumatologia, ma anche in chirurgia senologica (prevenzione, diagnosi e cura delle patologie mammarie) e oncologica (offre un reparto attrezzato per i malati di patologie tumorali). Il responsabile di Chirurgia Generale, invece, è il celebre professor Antonio Marrazzo, che fa parte anche del Consiglio d’Amministrazione della Rsa. Tornando alle prestazioni, però, meritano una menzione le tante attività ambulatoriali (come radiologia o cardiologia). Di recente, con l’avvento del Coronavirus, l’avvocato Zummo, presidente della Karol, aveva messo a disposizione della Regione siciliana venti posti letto per la terapia intensiva e un intero piano del ‘Cosentino’, il terzo, da adibire a reparto Covid. “Una strategia d’intervento concreta che abbiamo voluto promuovere e proporre alle istituzioni regionali immediatamente per dare anche noi un contributo operativo alla tutela della salute della nostra comunità, messa seriamente a rischio da questa emergenza epidemica”, aveva dichiarato il leader della società.

Restando in tema, la Karol è l’unica azienda di Palermo, in ambito privato, ad aver ottenuto l’accreditamento per la somministrazione dei tamponi rinofaringei. Ma è stata anche l’unica a partecipare alla gara – ci sono 18 laboratori privati in tutta la Sicilia che garantiscono il servizio -, sebbene anche altri avessero le carte in regola, dal momento che erano già autorizzati per la biologia molecolare. Sono spariti tutti di fronte allo strapotere di una società dalle uova d’oro, che nel giro di sei anni ha prodotto utili e sbaragliato concorrenti. Eppure il business dei tamponi – 300 al giorno per 50 euro sono bei soldini – è senz’altro uno dei più redditizi. Circa il 60% dei ragazzi, in questa fase, vuole effettuare il test presso i laboratori della Karol che, inoltre, ha sottoscritto una convenzione con Costa Crociere per fare il tampone ai turisti delle navi. Inoltre, fornisce assistenza a numerose case di cura con dei campioni da analizzare. “A inizio emergenza avevamo solo una macchina che ci permetteva di analizzare 96 tamponi ogni ora e mezza – ha spiegato a Repubblica Luigi Zummo, il responsabile dei laboratori -. Adesso ne abbiamo acquistata un’altra che ne fa 386 nello stesso tempo”. A conti fatti, vengono forniti fino a 500 risultati al giorno. A fronte di 300 prenotazioni di media. Il servizio, nei prossimi giorni, sarà offerto in altri due laboratori di Palermo: quelli di Via Verdini e Via Villagrazia. In totale sono sei, compresi quelli di Caltavuturo e Mondello.

Tra le opportunità dell’impero degli Zummo c’è anche la Casa Karol Protetta, una struttura privata di venti posti letto, nella centralissima via Sciuti a Palermo, specializzata nell’assistenza ai soggetti portatori di demenze cronico-degenerative. Marco, il presidente, è legato ad ambienti ecclesiastici (tanto che la Rsa di Villabate è ubicata in un edificio della Curia: la O.DI.PA. – Opera diocesana per la preservazione e diffusione della fede). Come si legge sul sito ufficiale dell’azienda, ha maturato la sua esperienza nel settore sanitario, “avendo gestito dal 1999 al 2011 la più grossa struttura polispecialistica per acuti accreditata con il SSN di Palermo, e avendo maturato alte competenze manageriali nel settore sanitario tra i quali titolo di direttore generale di Asp e strutture ospedaliere”.

La più grossa struttura polispecialistica per acuti non è altro che Villa Serena, la clinica specializzata di viale Regione siciliana, che qualche anno fa, suo malgrado, lo fece balzare agli onori delle cronache. C’era la firma di Marco Zummo, infatti, sulla scrittura privata che prevedeva il rientro in servizio di Mimmo Miceli, il chirurgo (ed ex assessore alla Sanità del Comune di Palermo) che era andato via dal Policlinico a seguito di una condanna a sei anni e mezzo per concorso esterno alla mafia. Un’assunzione ritenuta “imbarazzante” – Miceli operò per oltre un mese a Villa Serena – dal momento che lo stesso Zummo faceva parte del collegio dei probiviri di Confindustria Palermo, che aveva abbracciato la linea del rigore nei confronti dei soci “condannati” e invitava tutti quanti a denunciare il racket.

Un paio d’anni fa, invece, l’avvocato con la passione per la sanità è tornato alla ribalta per aver fatto arrestare, grazie a una denuncia per estorsione, il presidente del Gruppo Diagnostico Mediterraneo, beccato in flagranza mentre gli stava consegnando una mazzetta da quasi 80 mila euro. Stando all’accusa, sarebbe servita per “sganciare” il laboratorio di Caltavuturo (oggi in mano alla Karol) dal vecchio consorzio. Secondo la difesa, invece, era il saldo di alcune pendenze concordato fra le parti. Niente di illegale, insomma.

L’avvocato Zummo in passato è stato membro dell’Aiop, l’Associazione italiana per l’ospedalità privata, ma anche amministratore giudiziario nella sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo. Oggi si gode il suo impero. La sanità privata, a Palermo, ha un padrone.

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