Una donna, felice di esserlo, “con tutte le mie forze e le mie debolezze”. Imprenditrice, mamma, moglie ed anche ministra con la ‘A’ per tre giorni. È Josè Rallo, voce e volto di Donnafugata, la donna che dopo il niet di Mattarella al governo Conte con Savona all’Economia, era stata scelta da Cottarelli come Ministro dell’Agricoltura. “Sono una persona curiosa e sempre desiderosa di imparare – racconta la patrona della cantina ragusana di vini scelta dal premier tecnico -. Amo fare le cose per bene e cerco sempre di essere preparata”. Il Presidente della Repubblica, durante giorni delicatissimi per le sorti del paese, chiese a Cottarelli di formare la squadra dell’esecutivo. E lui, come Ministro dell’Agricoltura, avrebbe scelto proprio la siciliana.

Un ministro all’Agricoltura mancato che, in Sicilia e per la Sicilia avrebbe fatto molto. “Non avevo mai pensato di diventarlo, un giorno – spiega la Rallo -. Coincidenza vuole che stavo proprio leggendo l’ultimo libro di Cottarelli. In poche chiare parole dice quello che l’Italia dovrebbe fare per far ripartire l’economia e per attirare gli investimenti dall’estero. Si dovrebbe combattere la corruzione, la burocrazia e la lentezza della giustizia, semplicemente semplificando. Riducendo il numero di leggi, scrivendole in modo più chiaro, riducendo il numero di adempimenti burocratici, promuovendo il fare squadra fra gli imprenditori, la coesione dentro le filiere. Nel mondo del vino, in Sicilia, facciamo positivamente eccezione per lo spirito di squadra che tra i produttori è molto forte”.

Stupore ma anche orgoglio per essere stata scelta per un ruolo così importante. “È stato un fulmine a ciel sereno – prosegue . Mi sono trovata subito davanti ai miei limiti, ma ho capito anche che si trattava di dire di sì al Presidente della Repubblica, di rendersi disponibile a servire lo Stato. Ho chiesto un po’ di tempo, ho chiamato a raccolta tutte le mie forze e le mie risorse. Per prima cosa ho chiamato mio fratello che ha lavorato molto con il Ministero e con la Commissione Agricoltura e con lui ho cominciato a ragionare sulla possibile squadra e subito ho trovato un po’ di coraggio”. Qualità, unicità, cura e attenzione per i particolari sono così la sua filosofia. “Questo è quello che mi ha insegnato mio padre e che insieme a mio fratello stiamo portando avanti – spiega -. Se si ha la pazienza e la determinazione di guardare sempre lontano, di avere una visione a lungo termine, seminando con amore, si raccoglie. Bisogna fare squadra, cercare ad ogni costo di trovare degli alleati anche tra i propri concorrenti”.

Archiviata la parentesi “ministro” Josè Rallo continua a dedicarsi alla sua più grande passione, il vino, in una terra in cui essere imprenditore non è facile. “Gli imprenditori sono pochi e mancano i distretti industriali. I fornitori andiamo a cercarli in giro per l’Italia e a volte anche alcune competenze. La burocrazia spesso è lenta. I mercati sono lontani. La Sicilia però è bellissima e, soprattutto per noi imprenditori della terra, offre tante di quelle potenzialità per fare qualità e prodotti unici che forse non avrei voluto nascere altrove. Ho sempre pensato che gli ostacoli che noi imprenditori siciliani ci troviamo ad affrontare e a superare siano in realtà un modo per fortificarci”.

Appassionata di musica jazz, accanita lettrice e cultrice di fitness, Josè Rallo è a capo di un’azienda che non è soltanto una cantina ma anche un brand. “Bere i nostri vini è un’esperienza piacevole dal punto di vista organolettico e anche interessante da un punto di vista culturale. Chi li conosce sa di poter trovare un vino per ogni desiderio. Amiamo produrre vini che facciano stare bene in compagnia. Le nostre etichette d’autore sono considerate uniche e distintive. Per il futuro pensiamo di arricchire la nostra gamma di prodotti con vini territoriali di fascia alta. Pensiamo anche di avviare sull’Etna l’attività di accoglienza per offrire a consumatori e winelovers l’esperienza coinvolgente delle visite e delle degustazioni che già proponiamo nelle nostre cantine di Marsala e di Pantelleria”. E a chi le chiede quale sia il suo motto risponde “Ad maiora, sempre”.