Ita, la nuova compagnia aerea che prende il posto di Alitalia, ha individuato la società Covisian quale fornitore del servizio di gestione dell’assistenza clienti, al termine della procedura competitiva avviata nelle scorse settimane. La scelta lascia a terra Almaviva: 570 dipendenti del call center che gestiva le prenotazioni per Alitalia, adesso, rischiano di perdere il posto. Ita, si legge in una nota, ritiene “l’area del Customer Center un elemento fondamentale nella relazione con il cliente per la quale è importante assicurare la massima efficienza e sostenibilità. Per questo motivo, nella scelta del fornitore, si è tenuto conto della necessità di erogare tale servizio dall’Italia e della flessibilità nel gestire la curva dei volumi di telefonate in funzione delle esigenze della compagnia da questa fase iniziale di transizione alla fase di piena operatività, il tutto offrendo soluzioni digitali e innovative”.
“Stupisce che Ita, nei comunicati ufficiali per annunciare oggi pomeriggio il nuovo fornitore del servizio per la gestione dell’assistenza clienti, non abbia fatto cenno alle salvaguardie occupazionali previste dalla nostra legislazione. Siamo desiderosi di capire se la professionalità finora garantita dalle centinaia di lavoratrici e lavoratori Almaviva di Palermo venga contrapposta a quella del personale di Alitalia in amministrazione straordinaria. Chiediamo al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, di prendere in mano questa grave e delicatissima situazione e gli chiediamo che sia prioritariamente esercitata la clausola di salvaguardia occupazionale”. Lo dichiarano il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e l’assessora al Lavoro, Giovanna Marano.
Sulla questione interviene anche Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia: “Nell’indifferenza generale, oltre 500 posti di lavoro sono a fortissimo rischio. Si tratta dei lavoratori Almaviva che fornivano il servizio clienti per Alitalia e su cui non una parola è stata spesa dal nuovo vettore ITA. È fondamentale che i Governi nazionale e regionale si attivino immediatamente per il rispetto della clausola sociale e il passaggio nella società vincitrice del servizio di assistenza. Occorre evitare una beffa atroce per i lavoratori e le lavoratrici cha hanno già pagato un prezzo altissimo con continue rinunce e sacrifici e che oggi rischiano di essere dimenticati”.