Sulla guerra in Medio Oriente piomba ciò che si temeva fin dall’inizio: la minaccia iraniana. “Se gli attacchi del regime sionista contro i cittadini indifesi e il popolo di Gaza continuano, nessuno potrà garantire il controllo della situazione e la ‘non espansione’ dei conflitti”, avverte il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian durante il suo incontro con l’emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani. Da Washington il consigliere della Casa Bianca per la sicurezza Jake Sullivan ammette: “Non possiamo escludere che l’Iran scelga di impegnarsi direttamente in qualche modo. Dobbiamo prepararci a ogni eventualità”. Ecco perché gli sforzi statunitensi sono concentrati a evitare un’escalation. E un’invasione di terra da parte di Israele a Gaza sarebbe la miccia di una possibile escalation, evidentemente. L’operazione, che diventa sempre più una sorta di linea rossa in un mondo spaccato in due, viene rimandata ancora una volta, a più di una settimana dagli attacchi massicci di Hamas contro Israele. Continua su Huffington Post