“Con i termovalorizzatori il conferimento sarebbe costato ai cittadini 74 euro a tonnellata, oggi con le discariche costa 200 euro. Il governo dopo di me si è vantato di aver bloccato il malaffare dei termovalorizzatori, ma il malaffare sta dall’altra parte, nelle discariche”. E’ quanto aveva riferito Totò Cuffaro in commissione Antimafia durante l’audizione della scorsa settimana. Raffaele Lombardo, però, non ha ravvisato alcuna infiltrazione criminale nei suoi anni di governo (dal 2008 al 2012) sul tema dei rifiuti: “Pier Carmelo Russo (assessore all’Energia del suo governo, ndr) visse sotto scorta. Non era uomo e non eravamo uomini da subire ingerenze o ‘tentazioni’. In Giunta approvammo la sua relazione sulla vicenda dei termovalorizzatori e subito dopo la consegnammo alla Procura di Palermo. Di ingerenze della criminalità avevano parlato nel 2007 il Procuratore Scarpinato e prima la Corte dei Conti e di “tavolino” (c’era il sospetto che le aziende che avevano partecipato alla gara sui 4 termovalorizzatori si fossero accordate con un giro di tangenti) scrissero i Tar e i Cga. Io fui chiamato a riferire alla Commissione Antimafia e alla Commissione parlamentare contro le infiltrazioni della Criminalità e le nostre scelte furono elogiate appunto perché contraria agli interessi mafiosi”. Lombardo spera tuttavia di non ricevere una convocazione all’Antimafia: “L’ultima volta che sono tornato in quel palazzo per l’audizione su Montante non mi è affatto piaciuto”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Inceneritori, botta e risposta con Cuffaro
raffaele lombardoTotò Cuffaro
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