Schifani in trasferta all’Ars

“L’approvazione della legge di Bilancio e della legge di Stabilità 2024-2026, entro quest’anno, assicurerà l’avvio delle attività di prevenzione dagli incendi nei tempi imposti dal significativo cambiamento climatico, l’introduzione di interventi normativi a supporto di una migliore organizzazione e un rafforzamento delle misure antincendio”. Lo ha affermato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, intervenendo oggi all’Ars sull’emergenza incendi. “Prevediamo – ha aggiunto il governatore – di introdurre un termine, il 15 marzo di ogni anno, entro il quale i dipartimenti competenti, con apposito provvedimento, stabiliranno l’apertura e la chiusura della stagione antincendio ed i sindaci dovranno adottare le ordinanze sulle misure di prevenzione contro gli incendi boschivi e d’interfaccia, per gli interventi di pulizia dei terreni privati; in caso di inottemperanza da parte dei Comuni, sarà previsto il loro commissariamento”.

Schifani ha ricordato i lavoratori forestali Matteo Brandi e Marinella Sigona, che hanno perso la vita svolgendo il loro lavoro, e le altre vittime dei roghi e il corposo dispiegamento di forze che ha permesso di arginare gli incendi della scorsa estate e salvato centinaia di vite umane. “A queste donne ed uomini – ha detto – deve andare il nostro plauso per l’impegno mostrato anche a rischio della incolumità personale, per la salvaguardia della vita, delle case dei cittadini e del patrimonio naturale e boschivo dei siciliani”.

L’intervento del governatore non ha impietosito le opposizioni, che a stretto giro hanno replicato. In primis il capogruppo del Partito Democratico, Michele Catanzaro: “La presenza del presidente della Regione in aula, che dovrebbe essere la prassi, sembra un evento straordinario. Schifani, che ama definirsi un ‘parlamentarista convinto’, non mette piede a Sala d’Ercole al 26 luglio. Solo a metà ottobre ha trovato il tempo di venire qui per rispondere sull’emergenza incendi”. “Durante questi 84 giorni – ha aggiunto Catanzaro a margine dei lavori – la Sicilia ha bruciato ed il sistema di prevenzione e di intervento sugli incendi ha avuto più di una falla. E durante questi 84 giorni i siciliani hanno continuato a fare i conti con emergenze che si stanno ormai cronicizzando, dalla sanità alle infrastrutture, dal lavoro all’agricoltura, dal sostegno ai fragili ed ai giovani alla questione dei fondi europei non spesi e che dovremo restituire a Bruxelles. Ed in questi 84 giorni abbiamo avuto notizie di Schifani solo dalla stampa e dai suoi continui comunicati sul caro-voli, pura propaganda che non ha certo inciso sulle tasche dei cittadini”.

Duro anche il capogruppo del M5s, Antonio De Luca: “Sugli incendi che quest’anno, ancora più degli anni scorsi, hanno devastato la Sicilia il governo non cerchi alibi nei cambiamenti climatici, le sue colpe sono evidenti e si chiamano scarsa e tardiva attività di prevenzione con uomini e mezzi insufficienti, mentre della riforma del corpo forestale, di cui c’è estremo bisogno, si è persa ogni traccia”. “È assurdo – ha detto Antonio De Luca – pensare di fronteggiare il fenomeno dei roghi solo anticipando di uno o due mesi la campagna di prevenzione, come è stato fatto. La prevenzione va fatta tutto l’anno e non poco prima della stagione degli incendi. Va strutturata un’attività di prevenzione continua ed interrotta e soprattutto valida con uomini e mezzi adeguati e tecnologie all’avanguardia. Non è possibile fondare la lotta ai roghi con personale precario, visto che abbiamo solo 1.000 operai forestali a tempo indeterminato su 17.000 contro gli 8.000 della Sardegna che ha un territorio boschivo più o meno paragonabile al nostro, e sono troppo pochi e avanti con l’età i forestali in divisa, mentre della riforma relativa ormai si è persa ogni traccia”.

“Non si pensi che la soluzione possa essere trovata – ha aggiunto De Luca – nelle previste 46 assunzioni di agenti del corpo forestale a fronte di un fabbisogno di altre centinaia di unità, sempre ammesso che questi potranno essere pronti e formati entro la prossima stagione. Senza personale strutturato, formato e attrezzato ogni politica di prevenzione, per quanto bella e perfetta, rimarrà sempre una pia illusione o, peggio una colpevole presa in giro”

A margine del dibattito e in previsione del vento di scirocco che nei prossimi giorni dovrebbe interessare la Sicilia, Schifani ha annunciato che richiamerà in servizio 1.600 operai forestali “fino al 21 ottobre. Se necessario, il periodo di impiego potrà essere prolungato. Saranno in prima linea per le attività di presidio, pattugliamento ed eventuale lotta attiva alle fiamme. Assieme a loro, le associazioni di volontariato, coordinate dal dipartimento regionale della Protezione civile, a supporto sia del Corpo forestale della Regione che dei vigili del fuoco”. Una decisione, quella della giunta, resa possibile, in deroga alle vigenti disposizioni, grazie alla dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza regionale.

Alberto Paternò :

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