Alcuni studenti siciliani potranno rientrare in classe con dieci giorni di ritardo. E’ quanto previsto dal secondo decreto dell’assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla, relativo calendario scolastico. Il provvedimento riguarda tutti gli istituti sede di seggi elettorali (il 20-21 settembre si vota per il referendum sul taglio dei parlamentari). “Le istituzioni scolastiche, che saranno utilizzate quali sedi della prossima consultazione referendaria del 20 e 21 settembre – scrive Lagalla – hanno facoltà di determinare l’inizio delle lezioni a far data dal 24 settembre 2020”. La decisione potrebbe attenuare i dubbi legati alla ripresa: di fronte alle linede guida, ancora non ufficiali, del Ministero dell’Istruzione, molti presidi hanno allargato le braccia. Per la carenza dei plessi, molte lezioni potrebbero tenersi coi doppi turni o, addirittura, con la formula della didattica a distanza, già sperimentata durante la fase acuta dell’epidemia.

In Sicilia, l’avvio delle lezioni è previsto per lunedì 14 settembre, per concludersi martedì 8 giugno dopo 200 giorni di attività didattiche. Solo a Palermo, i plessi scolastici sede di seggio elettorale ammontano a 128. Più di un terzo circa dei 356 censiti dal ministero. Nei centri più piccoli, si vota nell’unica scuola che ricade sul territorio comunale. Potrebbero ammontare al 40% gli istituti che possono posticipare l’ingresso in classe degli alunni: oltre mille e 600 in Sicilia, secondo quanto riportato da Repubblica.