Non li abbiamo visti arrivare. Credevamo che Schifani e Tamajo stessero lavorando sulle più angosciose emergenze della Sicilia: la siccità e la sanità. Errore. I due campioni della spesa si muovono da tempo come bulldozer per conquistare consensi in vista delle elezioni del 2027. Prendete Tamajo: non c’è giorno in cui non stanzia milioni per le imprese, anche per quelle che non esistono; e per foraggiare i pagnottisti dei finti giornali si è inventata pure “La Sicilia che piace”. Un capriccio. Ma Schifani con la sanità non è da meno. L’Asp di Palermo, quella che ricade sotto il suo protettorato, non è riuscita ancora – l’anno è finito – a definire il budget dei convenzionati per il 2024. Però ha messo in piedi un concorso per assegnare 250 incarichi a tempo indeterminato. Una manna dal cielo. Sulla quale la politica delle clientele ha già cominciato a far festa.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
In campagna elettorale con tre anni d’anticipo
edy tamajorenato schifani
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