“Ma che ci fa un liberista al governo?”. È questa la domanda che mi sento ripetere da quando il Presidente del Consiglio dei Ministri mi ha nominato, su proposta del Ministro del Sud e della Coesione Territoriale d’intesa con la Regione Siciliana, Commissario Straordinario del Governo per la Zona Economica Speciale (ZES) della Sicilia Occidentale.
Per uno come me, cresciuto a pane e Margaret Thatcher e con il santino di Milton Friedman nel taschino, accettare con entusiasmo questo incarico governativo ha significato sentire ogni giorno riecheggiare nelle orecchie la famosa frase di Ronald Reagan sulle peggiori parole che si possano sentire nel momento del bisogno: “buongiorno, sono del Governo. Sono qui per aiutare”.
Diciamo subito che in questo caso è piuttosto facile evitare qualsiasi crisi di coscienza. Le ZES, zone nelle quali è possibile insediare imprese e attività economiche usufruendo di vantaggi economici di natura fiscale e amministrativi, sono state istituite nel 2017 nelle zone del Mezzogiorno d’Italia ma, almeno fino a qualche tempo fa, non sono di fatto mai entrate in funzione. Per questa ragione, con una riforma legata al PNRR, il Governo ha ritenuto di risolvere la questione istituendo la figura del Commissario Straordinario con poteri specificatamente indirizzati alla concessione di autorizzazioni uniche all’insediamento di nuove imprese.
Nella ZES ci si può insediare in tempi più brevi rispetto a quanto succede al di fuori, si possono ottenere importanti agevolazioni fiscali e l’impresa può relazionarsi solo con il Commissario e la sua struttura, senza impazzire dietro ai mille enti e alle istituzioni diverse che sono normalmente preposte al rilascio di diverse autorizzazioni. I tempi per rilasciare i provvedimenti sono ridotti rispetto all’ordinario e, In caso di opposizione strumentale da parte di qualche ente, al Commissario sono dati poteri sostitutivi che arrivano fino alla richiesta di intervento del Consiglio dei Ministri per sbloccare l’impasse.
Insomma, al netto dell’efficacia delle agevolazioni fiscali che troppo spesso esauriscono i loro effetti quando non sono più presenti, sono stato chiamato per disboscare la selva burocratica che impedisce alle imprese di iniziare la propria attività in tempi brevi e sopratutto certi, almeno con riferimento alle necessità di informazione sullo stato della pratica. Insomma, un sogno Per qualsiasi liberista impegnato nella lotta contro lo Stato invasivo e prevaricatore!
Così, quando qualche giorno fa abbiamo rilasciato la prima autorizzazione unica, riducendo di due terzi i tempi che ordinariamente l’impresa avrebbe atteso per ottenere il via libera, la soddisfazione è stata paragonabile solo a quella che si prova quando il Palermo si trova nella parte sinistra del tabellone della Serie B.
È solo un primo passo, forse dovuto, ma ottenuto in breve tempo grazie sopratutto al lavoro eccezionale della struttura commissariale e alla relazione continua e proficua con il Comune di Carini e l’ufficio tecnico che ha emesso i provvedimenti necessari in pieno agosto, in breve tempo e con uno spirito di collaborazione che ritengo fondamentale per il buon esito di questa avventura. In pochi mesi abbiamo potuto scoprire un universo di amministratori locali e dipendenti pubblici motivati, competenti e con grande voglia di fare.
Nessun problema per un liberista al governo che anzi ha solo una voglia matta di continuare. Se sarà possibile farlo magari, tra qualche tempo, alla domanda con cui ho aperto questo contributo di potrà rispondere: “del suo meglio”, senza troppi giri di parole.