In grembo al Pd c’è ancora maretta. Uno degli spostamenti avvenuti in questi giorni, e passato in secondo piano solo perché s’è consumato a Roma, riguarda l’adesione di Daniela Cardinale, giunta al terzo mandato da parlamentare nazionale e figlia dell’ex Ministro Totò, dal Partito Democratico al Gruppo Misto. La Cardinale ha sbattuto le porte in faccia a Zingaretti dopo che il babbo ha fatto più o meno la stessa cosa qualche mese fa, alla Regione, quando scelse di portare la sua Sicilia Futura lontano dall’abbraccio di un Pd sempre più a sinistra: “Anche Faraone mi ha deluso” disse all’epoca Cardinale, che contestava la mancata candidatura di Valeria Sudano alle Europee: in caso di elezioni all’Ars sarebbe entrato Beppe Picciolo, segretario del suo movimento. La storia di Daniela Cardinale ha radici diverse. In occasione delle ultime Politiche la sua candidatura col Pd, a cui il padre era in qualche modo collegato, fu osteggiata da alcuni dirigenti locali di Agrigento e Caltanissetta, ma venne comunque inserita in lista (ed eletta) grazie alla ferma volontà di Matteo Renzi. Qualche tempo fa, in un’intervista rilasciata a Buttanissima, Totò Cardinale disse che al posto della figlia sarebbe andata subito a iscriversi al gruppo Misto. Ecco, è avvenuto.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Il voltafaccia della Cardinale: addio Pd
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