L’U.S. Città di Palermo, il glorioso club approdato in Europa sotto la guida di Maurizio Zamparini, è ufficialmente fallito. Il collegio della quarta sezione del tribunale di Palermo ha rigettato l’ipotesi di concordato e, come richiesto dalla Procura, ha aperto la procedura. Il fallimento riguarda la vecchia società rosanero per cui era già stato chiesto lo stato di insolvenza, istanza che venne respinta. La nuova istanza di fallimento era stata presentata dai pubblici ministeri e dai giocatori della squadra. Secondo i giudici “risulta acclarata la sussistenza dello stato di insolvenza tenuto conto delle ingentissime esposizioni debitorie gravanti sulla società”.
La decisione apre le porte agli avvisi di garanzia per bancarotta a carico di chi ha gestito i conti del club, a cominciare da Maurizio Zamparini già a processo per falso in bilancio. E di Arkus Network dei fratelli Walter e Salvatore Tuttolomondo, che avevano prelevato il club da Daniela De Angeli, storica collaboratrice di Zamparini, nello scorso maggio, decretandone la morte sportiva con l’esclusione dal campionato di Serie B.
Inizialmente il tribunale fallimentare aveva fatto slittare la decisione, in attesa della relazione dell’amministratore giudiziario Giovanni La Croce sulla sostenibilità finanziaria del concordato dopo la disponibilità della famiglia Zamparini a versare 10 milioni di euro nelle casse della vecchia società. Il tentativo, però, non è andato in porto.