Il tempo sospeso dell’Ars: scattano le vacanze di Pasqua

“La seduta è convocata per martedì prossimo. Porgo a voi tutti un augurio di buona Pasqua”. Così la presidente (supplente) dell’Assemblea regionale, Angela Foti (nella foto), ha congedato i pochi deputati accorsi a Sala d’Ercole. Per una giornata di lavoro resa infruttuosa dall’assenza di alcuni membri del governo, ma soprattutto dalla carenza di norme da approvare. Alla trattazione (rinviata) di una legge voto da proporre al parlamento nazionale, è seguito qualche intervento sull’ordine dei lavori, fino alla critica di Nello Dipasquale, deputato del Pd, per non aver ancora visionato una bozza di Finanziaria “a 18 giorni dalla fine dell’esercizio provvisorio”.

L’Assemblea resta paralizzata. L’attività dei deputati sospesa. Per almeno tre ordini di ragioni. Senza contare che Musumeci, Micciché e alcuni assessori sono in giro per l’Italia (prima alla Bit e poi al Vinitaly), a influire sull’agenda politica sono: a) l’attesa snervante per l’approvazione dei documenti contabili, che la giunta ha esitato solo in parte nelle ultime ore; b) le febbrili consultazioni interne al centrodestra, utili a individuare i prossimi candidati a sindaco di Palermo e alla presidenza della Regione; c) gli equilibri carenti della maggioranza, legati (anche) al rinnovo problematico delle commissioni parlamentari dopo la decisione di azzerarle.

Tre elementi che fanno slittare il redde rationem in aula a dopo le festività. L’aspetto grottesco di questa vicenda è che da settimane, ormai, l’Ars si arrovella per mandare in porto qualche leggina di serie b. Ma non le riesce neanche quello. Gli ultimi comunicati festanti riguardano il via libera alla norma sui Cammini di Sicilia, sulle giornate in ricordo dell’eruzione dell’Etna del 1669 e del terremoto di Messina del 1908. Senza nulla togliere al merito dei proponenti, e al valore intrinseco della memoria, non sono provvedimenti che cambieranno il volto della Sicilia. Che invece s’interroga su quando e come finirà l’esercizio provvisorio (male?). Una scadenza c’è: il 30 aprile. Ma è prevedibile, a 18 giorni dallo striscione del traguardo, che si vada oltre.

Bisognerà approvare i documenti contabili, trasmetterli alle commissioni di merito all’Ars, poi alla commissione Bilancio, infine all’aula. Dove verranno discussi ed emendati. Probabilmente la seduta verrà aperta alla vigilia del 30 aprile, ma le operazioni potrebbero non concludersi prima del 2 o 3 maggio. Una consuetudine grave, per la quale è ancora più grave non indignarsi. Intanto buona Pasqua e buone grigliate a tutti.

Costantino Muscarà :

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