Il progetto di riqualificazione del Telamone, da tempo adagiato fra le rovine della Valle dei Templi, ha ispirato un post di Giuseppe Barbera. Il docente ordinario di Culture arboree, presso l’università di Palermo, ha pubblicato su Facebook un omaggio alla città di Agrigento, con tre citazioni storiche. Eccolo.
A proposito della ricostruzione del Telamone nella Valle dei Templi.
“Il luogo della vera e propria città di Girgenti, ora occupata interamente da giardini e vigne, è una delle più incantevoli contrade che la natura possa offrire. Si vedono sparsi all’intorno avanzi della città antica. I recinti che dividono i giardini l’un l’altro e che delimitano le strade sono formati da vetuste pietre, da colonne frammentarie talvolta di bellissimo marmo”. F. Munther, 1785-86
“Separati l’uno dall’altro da cespugli di verzura, i templi si nascondono in parte, qui sotto la pallida ombra dell’olivo, là tra il fogliame spesso e cupo del carrubo. Il colore giallo e ardente delle colonne contrasta col verde dai mille riflessi, dalle mille tonalità: Il ficodindia si impadronisce di ogni angolo e spande sulle pietre le sue foglie grasse e immobili, insensibile al soffio della brezza, non si piega mai su se stesso; è rigido, inerte e lo si crederebbe più un finto arbusto, metallico, anziché una pianta con linfa e vita; accanto a lui, al contrario, il mandorlo muove i suoi rami leggeri e flessibili al minimo soffio di vento”. C. Didier, 1829.
“La natura è meglio di quanto siano gli uomini; con quale manto meraviglioso avvolge questi grandi simulacri di una religione antica! Il fogliame argentato degli ulivi, i fiori rosa dei mandorli, i verdi germogli dei fichi, l’erba alta, i fiori di campo stendono un meraviglioso manto sul grande cimitero”. A. Laugel, 1872.