I geografi che di tanto in tanto si incapricciano di disegnare la mappa del potere in Sicilia spesso finiscono per sottovalutare il ruolo di quello avventuriero della politica che ormai tutti conoscono come il bullo di Palazzo d’Orleans. Eppure non stiamo parlando di una figura secondaria. Portato ai vertici della Regione da una disonorevole voglia di Silvio Berlusconi, il nostro azzeccagarbugli ha puntualmente ripreso con Musumeci i traccheggi che gli erano stati molto congeniali negli anni opachi dello strapotere lombardiano. Il polo di attrazione restano le società partecipate: da quella a lui tanto cara, come la Spi, Sicilia patrimonio immobiliare, fino alla Sas dove si accatastano amici e clienti mantenuti dal denaro pubblico senza avere fatto un concorso. Musumeci dormicchia e fa finta di niente. Ma sa anche lui che il sonno della Regione genera bulli.