Moralisti, moralizzatori e anime belle si sono ritrovati insieme contro quell’anima persa di Claudio Durigon, che voleva intitolare il parco di Latina al fratello di Mussolini. E hanno vinto: il sottosegretario leghista ha rassegnato le dimissioni. Ma gli stessi duri e puri hanno preferito non vedere le volgarità dell’assessore siciliano al Turismo e gli insulti che il medesimo ha lanciato contro Repubblica e altri giornali, colpevoli di avere documentato il suo linguaggio postribolare in un dibattito sul green pass. E’ successo una settimana fa. Dov’è stata per tutto questo tempo la moralizzatrice Giorgia Meloni, leader del partito che ha imposto a Musumeci il raffinatissimo balilla? Quando si tratta della Sicilia i potenti di Roma sgusciano via con una frase che gli imperatori usavano per tenersi lontani dall’Africa. Hic sunt leones. E fanno finta di niente.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il silenzio della Meloni sulle volgarità del balilla
claudio durigongiorgia melonimanlio messina
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