L’assessore al Territorio e Ambiente della Regione Sicilia, Toto Cordaro, su indicazione del dipartimento, ha dato parere positivo al progetto presentato dalla compagnia texana Panther Oil per la ricerca di idrocarburi nella Val di Noto. Tra i paletti fissati dall’Ente, c’è il divieto di usare esplosivi, l’obbligo di tenersi lontano dalla riserva naturale, dalle Oasi di Natura 2000 e dai siti Unesco. L’attività sarà monitorata dall’Università di Catania. Ma ciò non basta a evitare la polemica. La Panther Oil è la stessa compagnia autorizzata nel 2007, quando contro le perforazioni scese in campo persino lo scrittore Andrea Camilleri, provocando una mobilitazione popolare. Mentre Cordaro assicura di aver “firmato il decreto senza entrare nel merito su proposta del dipartimento. In compenso non mi posso sottrarre per legge a concedere l’autorizzazione per la ricerca. Cosa diversa sarebbe se ci fosse un’attività estrattiva. Possiamo però garantire che l’attenzione è massima, anche grazie ai fitti paletti e alla sorveglianza dell’università”.
Musumeci, da par suo, ha spiegato che il permesso non poteva non essere concesso: “La posizione del governo sull’avvio di progetti di ricerca sugli idrocarburi – si legge in una nota di Palazzo d’Orléans – è chiara sin dal primo momento: porre un freno alle attività estrattive del fossile. A maggior ragione, questa linea trova applicazione in aree particolarmente vocate all’economia turistico-culturale e agricola di qualità. Nel caso specifico, relativo al ‘rilievo geofisico all’interno del permesso di ricerca idrocarburi denominato Tellaro nel territorio della provincia di Ragusa’, si tratta di un percorso delineato dal governo nazionale, nel novembre del 2018, e attuato dagli organi periferici della Regione, peraltro con giudizio insindacabile, come quello reso nel maggio di quest’anno dalla competente Soprintendenza ai beni culturali”. Il governo, inoltre, ribadisce la contrarietà a ogni eventuale futura attività estrattiva che possa costituire un pregiudizio per l’equilibrio ambientale e paesaggistico dell’Isola. Ogni altra attività, svolta in contesti compatibili, non può che essere subordinata ad adeguate misure compensative, a cominciare dal riconoscimento, da parte del governo centrale, del diritto alla defiscalizzazione dei prodotti petroliferi per i cittadini residenti in Sicilia – chiude la nota – La stagione dello sfruttamento indiscriminato del sottosuolo è finita”.