Anche se silenzi l’audio, lo capisci dal linguaggio del corpo, dalla mimica anche un po’ piaciona e compiaciuta di chi sta giocando come il famoso gatto col famoso topo. Se ascolti poi questa conferenza stampa di Giuseppe Conte, capisci anche quanto il gatto sia particolarmente ringalluzzito.
Lasciamo stare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Analisi tecnica: il Pd lo rincorre sull’Ucraina, ma su quel terreno non intacca il suo monopolio del pacifismo senza se e senza ma contro “ogni carneficina”, Medio Oriente compreso, olé; su Matteo Renzi e Carlo Calenda, i “soldi” dell’uno e il “turbocapitalismo” dell’altro, le parole sono grillismo puro, olé; sulla questione morale, politica compromessa, lobby, aria da ruberie, “clima da restaurazione”, evoca le “monetine”, olé. E soprattutto sulla “truffa” delle candidature di Giorgia Meloni ed Elly Schlein trova un gancio particolarmente efficace. Sentite qua: “Schlein non ha l’immunità, non è che se si candida Meloni inganna gli elettori e se lo fa Schlein, siccome fa parte del Pd che è in un campo progressista, non inganna gli elettori. Certo che ingannerebbe gli elettori, Schlein”. Doppio olè (della sua curva), tanto il Pd è evangelico, porge sempre l’altra guancia. Continua su Huffington Post