Stancanelli: Recovery déjà vu, va riscritto

L'eurodeputato di Fratelli d'Italia, Raffaele Stancanelli, è stato anche tra i fondatori di Diventerà Bellissima

“Nel piano nazionale di ripresa e resilienza sono previste opere, certamente utili, che rappresentano però la riproposizione di interventi contenuti in altri documenti di programmazione per le quali i finanziamenti erano già avvenuti”. In una lettera al vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis e al commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Raffaele Stancanelli, ‘denuncia’ alcune perplessità sulla gestione e sulla ripartizione delle risorse del Pnrr da parte del governo Draghi. Con una premessa doverosa: che l’Italia “si è vista assegnare un’importante quota del Recovery Fund, sfruttando le criticità presenti nel Mezzogiorno ed in particolare nelle regioni più estreme come la Sicilia e la Calabria, senza le cui debolezze l’impegno europeo sarebbe stato di minore entità, 98 miliardi a fronte dei 209 stabiliti”.

Tra le opere già finanziate, che trovano spazio (ancora) nelle pieghe del Pnrr, Stancanelli cita il raddoppio tra Fiumefreddo e Giampilieri nella tratta Catania-Messina (intervento già finanziato per circa 2,3 mld di euro con inizio dei lavori immediato); la sistemazione del nodo di Catania; il raddoppio del binario da Catania Bicocca a Palermo centrale, sia nel tratto Bicocca-Catenanuova (già finanziato per 415 mln) che Catenanuova-Fiumefreddo (4,5 mld).

“È facile dedurre da quanto sopra che utilizzare 10 miliardi circa del PNRR per opere già finanziate – scrive Stancanelli – tradisca lo spirito del piano stesso tendente ad apportare somme aggiuntive per un’effettiva ripresa delle zone più in difficoltà del Paese e non fare progetti sponda senza alcuna visione complessiva e strategica”. Tra le priorità indicate dall’ex senatore e sindaco di Catania, ci sono il completamento del sistema autostradale “nei segmenti che ne limitano l’interconnessione con le opere già previste nei piani regionali”, ma anche la realizzazione del sistema ferroviario principale con caratteristiche da alta velocità (300 km/h) “al fine di connettere Reggio/Villa a Roma in tre ore e le tre città metropolitane tra loro in un’ora e mezza, puntando all’obiettivo strategico di un collegamento Palermo-Roma in meno di 5 ore in presenza di attraversamento stabile”.

Poi, secondo Stancanelli, è necessario intervenire sul sistema portuale, “che a partire dai due grandi porti commerciali di Gioia Tauro e Augusta deve essere potenziato nelle infrastrutture fisiche lato mare e lato terra, reso pienamente agibile dal punto di vista ambientale, interconnesso con un unico Port Community System, utilizzando i più avanzati sistemi intelligenti, integrato con le Zone Economiche Speciali”. Invece ci ritroviamo con opere giù ampiamente discusse e, in molti casi, vicine allo striscione del traguardo: “Mi rivolgo pertanto agli Onorevoli Commissari affinché la Commissione Europa solleciti il governo italiano a non limitarsi a riproporre progetti già inseriti e finanziati in passato, ma a destinare le risorse per interventi che possano realmente avviare un processo di sviluppo sociale ed economico che da troppo tempo i territori del Mezzogiorno d’Italia attendono”.

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