Ci voleva l’inchiesta di Fraschilla e Scarafia pubblicata oggi su Repubblica per farci capire quali macerie – “di fango e di cenere”, avrebbe detto Giobbe – ci lascia il pomposo e strabico populismo di Leoluca Orlando. Non c’è a Palermo un solo servizio che funzioni: dai trasporti alla manutenzione delle strade, dal traffico alla raccolta dei rifiuti, dalle opere pubbliche alla vergogna dei cimiteri. E lui, l’eterno sindaco, che fa? Impasta e rimpasta gli assessori della giunta, saltella da un convegno all’altro, racconta la favoletta ormai consunta del rinascimento della città e mostra soprattutto i muscoli ogni qualvolta si affaccia all’orizzonte del porto una nave carica di migranti. E’ il populismo che cerca il conflitto con l’altro populismo, quello di Matteo Salvini. Mentre la città avrebbe bisogno di un sindaco che governa. Santa Rosalia, salvaci tu.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il populismo di Orlando e le macerie di Palermo
leoluca orlandopalermo
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