Tra il presidente della Regione, Renato Schifani, e il leader degli autonomisti, Raffaele Lombardo, volano ormai parole grosse. “Oggi è la sconfitta dei ricattucci, delle minaccette, delle squallide manovre”, dichiara Lombardo. Il retroscena sarebbe questo: Schifani voleva sottrarre all’assessore all’Energia, uomo del Mpa, le competenze non solo sui termovalorizzatori ma su tutta la gestione dei rifiuti. Il ministro Salvini, la cui Lega è federata con Lombardo, però non si è prestato al gioco e non ha dato a Schifani i poteri di commissario. Allora Schifani, per ripicca, ha cancellato il contributo della Sicilia, quasi un miliardo, alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ma il ministro delle Infrastrutture ha inserito un vincolo, nella legge di Bilancio, che rende obbligatorio il sostegno finanziario della Regione all’opera. (All’opera dei pupi, va da sé).
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Il Ponte, Schifani e l’Opera dei Pupi
matteo salviniponte sullo strettoraffaele lombardorenato schifani
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