La scure della Corte dei Conti si abbatte, ancora una volta, su una Sicilia irredimibile. Stando alla relazione del presidente Guido Carlino, che ha inaugurato l’anno giudiziario 2019 alla facoltà di Scienze giuridiche ed economico sociali dell’università di Palermo, nel 2018 sono state pronunciate condanne per oltre 15,5 milioni di euro nei confronti di 186 amministratori o dipendenti pubblici siciliani. Il dato è in aumento rispetto all’anno precedente (14,3 milioni).
Casi limite all’Inps (un funzionario è stato multato per oltre 2 milioni di euro), ma anche alla Regione. La Procura regionale della Corte dei conti ha contestato un danno di quasi 840 mila euro per la nomina di un dirigente generale esterno: Patrizia Monterosso. Il caso viene citato nella relazione del Pg Gianluca Albo che ha promosso un giudizio nei confronti delle giunte regionali del tempo. Presidente e assessori non avrebbero “previamente valutato la sussistenza di professionalità interne” e avrebbero deciso la nomina “in contrasto con i limiti della legge per l’affidamento ad esterni di tali incarichi”. Le accuse pendono sul campo delle giunte Lombardo e Crocetta. “Le questioni affrontate in giudizio hanno evidenziato – ha detto, più in generale, Carlino nella sua relazione – varie forme di mala gestio della cosa pubblica, caratterizzate, in alcuni casi, dal conseguimento di profitti di carattere personale, in altri, i più numerosi, dalla realizzazione di sperpero di risorse pubbliche, determinato da grave negligenza nell’espletamento degli obblighi di servizio e agevolato da carenze nei controlli da parte degli organi a ciò preposti”.