Il Pd: revocare incarico a Volo

Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, si esprime su Palermo: "La storia di Orlando non si cancella"

“Negli ultimi anni abbiamo assistito, e denunciato, un continuo spostamento di risorse dalla sanità pubblica a quella privata con trasferimenti di denaro che non hanno sortito gli effetti sperati soprattutto per eliminare le liste d’attesa né sui servizi all’utenza. Al contrario, nei pronto soccorso e nelle strutture sanitarie si va avanti soltanto per diligenza e la grande abnegazione dei medici e del personale sanitario. Ma è di tutta evidenza che il sistema sanitario pubblico è stato abbandonato a se stesso da parte di chi ha il compito e il dovere di pianificare, programmare e gestire la macchina sanità nel suo complesso. A questo proposito: ma cosa ha fatto fino ad ora il dirigente generale del dipartimento per la pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute, Salvatore Iacolino? Niente di niente e lo sfascio, che è sotto gli occhi di tutti, non può non essere una sua responsabilità. Assieme ad una assessora, Giovanna Volo, e ad un presidente, Schifani, che lo hanno scelto e ancora lo mantengono saldo sulla sua poltrona”. Così il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, che dopo un primo giro di “visite” negli ospedali siciliani dove sono riscontrati disservizi e fortissime carenze di personale medico, chiede un netto giro di vite, annunciando un prossimo ed ulteriore “viaggio” in altre strutture ospedaliere siciliane.

“Di fronte ad una crisi sistemica – prosegue – non è sufficiente che il presidente della Regione pensi di affrontarla scaricando le proprie responsabilità. La richiesta di personale da altre strutture pubbliche e private per Villa Sofia suona come una resa, una campana a morto per la sanità pubblica. È l’ammissione di una incapacità politica e gestionale che – continua – viene pagata, come sempre, dal personale sanitario e dall’utenza. Mentre i vertici del sistema sanitario regionale sembrano più interessati alle carriere proprie e dei propri familiari anziché rinforzare gli organici di medici ed infermieri e rendere il servizio sanitario efficiente e adeguato alle richieste dei pazienti siciliani. E’ giunto il momento che Schifani – conclude – dia un segnale chiaro e univoco: si assuma la responsabilità di quello che sta succedendo e come primo inequivocabile atto, revochi l’incarico all’assessore alla Salute Giovanna Volo e al dirigente del dipartimento per la pianificazione strategica, Salvatore Iacolino”.

Polemico anche il segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino: “Sei mesi fa ci fu detto che la situazione era sotto controllo. In questi mesi abbiamo poi assistito solo all’occupazione militare e clientelare del settore non accompagnata da alcuna scelta di pianificazione strategica. Il risultato è la situazione attuale, lo sfascio del sistema che certifica il fallimento della gestione Schifani-Volo- Iacolino”. “Non è stato varato un piano sanitario adeguato, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni- aggiunge – non c’è stato un investimento sulla medicina territoriale né un piano per colmare le carenze di organico, superando il precariato e attraverso nuove assunzioni. Ora, di fronte all’evidenza di un sistema allo sbando il governo cerca capri espiatori, operazione che avrebbe un senso solo se la prima mossa fosse la rimozione dell’assessora alla Salute e del dirigente generale della pianificazione strategica. Noi riteniamo che un’assunzione di responsabilità sarebbe ora il presupposto per cercare di avviare un cambiamento”. “Il presidente della Regione – afferma il segretario della Cgil – convochi subito le parti sociali e i soggetti interessati, a partire dai sindaci, per trovare soluzioni immediate che avviino un percorso di interventi strutturali per rimettere in sesto la sanità”.

Paolo Cesareo :

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