Magari avrebbe voluto essere come la Meloni: “Sono Renato, padre, uomo, cristiano”. E, in quanto cristiano, avrebbe voluto anche seguire il carro della Santuzza almeno fino ai Quattro Canti. Ma quei pretacchioni della Curia, d’accordo col sindaco Roberto Lagalla, non l’hanno invitato alla conferenza di presentazione del Festino e Renato Schifani, che pure aveva contribuito alla gloria della Santa Patrona di Palermo con 500 mila euro della Regione, uno sgarbo così grave non poteva accettarlo. Infatti non lo ha accettato. E a poche ore dall’inizio dei festeggiamenti ha fatto sapere di essere in convalescenza ma di volere comunque inviare un saluto – una benedizione, si stava per dire – ai fedeli. L’atteso miracolo della riappacificazione dunque non c’è stato: Rosalia ha sconfitto la peste ma trova non poche difficoltà a fronteggiare i rancori del devoto Schifani.